Roma, 30 agosto 2023 – Scatta il primo settembre la corsa per conquistare il cosiddetto Supporto per la formazione e il lavoro, lo strumento che sostituisce il reddito di cittadinanza per le persone "occupabili" (che non rientrano in nuclei familiari con disabili, minori oppure over 60) che hanno perso o perderanno il sussidio entro fine anno: in totale saranno circa 230mila famiglie. E in vista di questa scadenza verrà presentata stamattina, a 24 ore dalla partenza operativa, la nuova super-piattaforma (che diventerà anche un’app) con la quale Inps, Ministero del Lavoro, Anpal e altri soggetti gestiranno l’intero percorso di "attivazione", dalla domanda all’occupazione, dalla formazione al sostegno economico, per i destinatari della misura.
Possiamo anticipare fin da ora che a 48 ore dall’avvio del Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl) sono già 25mila le offerte di occupazione "caricate" dalle agenzie private per il lavoro, aderenti a Assolavoro, nel sistema: e questo è il più tangibile risultato della prima forma di collaborazione pubblico-privato realizzata a livello nazionale in Italia.
Ma vediamo nello specifico che cosa è, come funzionerà e a chi è rivolta la nuova piattaforma. Il Siisl viene definito come "un ecosistema che orchestra differenti piattaforme": quella Gepi che opera per i Comuni e i Servizi sociali sulle attività del Patto di Inclusione che prevede Progetti di utilità collettiva (Puc); quella del Siu per beneficiari dei nuovi strumenti che opera con i centri per l’impiego sulle attività del Patto di servizio personalizzato con l’obiettivo di valutare, orientare e supportare il reinserimento lavorativo.
L’obiettivo del Sistema è quello di mettere in comunicazione i tanti enti a livello locale e nazionale: regioni, centri per l’impiego, comuni, agenzie per il lavoro, enti formatori e ministero del Lavoro in un’unica banca dati. Serve per favorire l’interoperabilità tra le banche dati e l’incrocio dei dati tra domanda e offerta di lavoro anche per una utenza più ampia dei soli percettori delle misure introdotte al posto del reddito di cittadinanza, come per i giovani laureati e diplomati o per chi chi vuole reinserirsi nel mercato del lavoro. I primi destinatari, da venerdì prossimo, sono, però, coloro che hanno perso il sussidio.
Dal primo settembre si potranno presentare le domande per il Supporto per la formazione e il lavoro direttamente sul sito dell’Inps o attraverso i patronati. La misura è rivolta agli occupabili e punta a favorirne l’ingresso nel mondo del lavoro. Potranno farne richiesta i componenti tra i 18 e i 59 anni dei nuclei familiari con Isee non superiore a 6mila euro. Per accedere al Sfl sono necessari, oltre alla presentazione della domanda, altri passaggi: bisogna sottoscrivere il Patto di attivazione digitale (Pad) e contattare almeno tre agenzie per il lavoro; si potrà essere contattati dal centro per l’impiego per firmare il Patto di servizio personalizzato. Una volta sottoscritto, si potrà accedere a servizi di orientamento, corsi di formazione, progetti utili alla collettività o altre iniziative per l’attivazione lavorativa.
Dunque, accolta la domanda, queste persone dovranno partecipare al percorso, durante il quale e per massimo 12 mesi riceveranno un contributo di 350 euro mensili, tramite bonifico da parte dell’Inps. Da gennaio la piattaforma servirà anche per coloro che potranno chiedere l’Assegno di inclusione, rivolto ai nuclei familiari con almeno un componente disabile, minore, over 60 o preso in carico dai servizi sociosanitari territoriali.