
Passeggeri in aeroporto
Roma, 10 aprile 2025 – E’ una delle tappe immancabili di ogni viaggio in aereo, anche perché obbligata dal tragitto che porta all’imbarco: lo shopping tax free. Si tratta degli acquisti che si fanno nei negozi presenti negli aeroporti, dove è possibile comprare merci senza tasse, quindi a prezzi solitamente vantaggiosi. Precisamente, ai viaggiatori viene permesso di recuperare, passando attraverso la dogana, l'Iva pagata sugli acquisti effettuati all'interno del Paese in cui hanno soggiornato.
L’indagine realizzata da Deloitte
Global Blue ha presentato il report “Trend&Insight 2025” sul turismo e il retail in Italia, realizzato da Deloitte. Dai dati si evince che il tasso di crescita annuale 2019-2024 è a favore del mercato dello shopping tax free, con +8,5% rispetto al luxury +5%. In particolare nel ’24 il mercato del lusso ha frenato mentre il tax free è cresciuto in maniera rilevante, anche grazie all'aumento del 13% dei viaggiatori, e all’incremento dei negozi, saliti del 29%. Il 2024 ha consolidato il primo posto in Europa dell’Italia, anche grazie alla nuova soglia minima di spesa di 70 euro, voluta dal Ministero del Turismo. Sul podio degli spendaccioni i turisti statunitensi (25%), seguiti dai cinesi (11%) e dagli arabi (10%).
Rizzi: “Il 3% spende oltre 20mila euro”
“Il mercato tax free nazionale – ha dichiarato Stefano Rizzi, Managing Director Italy di Global Blue – ha registrato una crescita della spesa anno su anno particolarmente rilevante per turchi (+39%) e cinesi (+35%). Determinante il ruolo degli shopper che hanno speso nell’ultimo anno in acquisti tax free oltre 20mila euro, i cosiddetti ‘ultra high net worth individual’, che pur costituendo solo il 3% a livello di pax, contribuiscono al 30% della spesa totale. Un terzo di costoro, a livello globale, ha scelto di fare acquisti in Italia nel 2024. Tra le e destinazioni più impattate dallo shopping tax free – prosegue Rizzi – nel 2024 si evidenziano trend diversi. L’Italia (+20%), si inserisce in un quadro globale in cui l’Europa è cresciuta, più coerentemente al suo interno, del +16%, mentre l’Asia ha rappresentato il vero motore mondiale chiudendo il 2024 con un +61%”.
Le merci più vendute
Per quanto riguarda le categorie merceologiche, il 34% della spesa è stata rivolta al ready-to-wear (cioè abiti pronti da indossare e venduti in taglie standard) con un incremento del +12% rispetto al 2023 e una spesa media per shopper di 1.200 nella categoria. Seguono pelletteria e borse (24%, +4%, 1.300 euro) e gioielleria (9%, +5%, 1.500 euro). Menzione a parte l’orologeria, che pur pesando appena il 7%, registra un aumento della spesa del +32% rispetto al 2023, per una spesa media per shopper di 6.600 euro. Come detto, crescono sia i brand lifestyle sia quelli premium e luxury, a testimonianza di come il tax free shopping sia ancora una leva di crescita determinante per il mercato del lusso, che più in generale fatica ad aumentare i propri volumi. Cresce il comportamento di acquisto di chi mixa luxury, premium e lifestyle brand (+39%), per una spesa media per shopper di 3.400 euro.
Le previsioni per il 2025
Secondo la ricerca, il contesto macroeconomico italiano attuale si mostra favorevole al turismo internazionale, con un trend positivo del Pil 2024-2025 sostenuto anche dall’aumento della domanda estera. Secondo Deloitte, sono stati circa 152 milioni i viaggiatori in Italia. Gli afflussi dei turisti internazionali mostrano un trend positivo nel 2024 rispetto al 2023 (circa +3%). Il mercato offline del retail in Italia vale 240 miliardi di euro, di cui 53 miliardi è rivolto a categorie come moda e abbigliamento, profumi e cosmetici, calzature, pelletteria, borse e accessori, orologi e gioielli. Secondo Rizzi, “Il 2024 è stato un anno di crescita significativa, a cui ha concorso positivamente l’abbassamento della soglia minima per accedere al tax free shopping. Anche l’inizio del 2025 conferma il trend di aumento. Per i brand, fondamentale sarà seguire l’evoluzione del mercato tramite analisi dati sempre più complete ed approfondite”.