Domenica 2 Febbraio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Maxi accordo commerciale Ue-Giappone: - 97% dazi. Coldiretti: Svendiamo il 'made in Italy'

E' il più grande accordo di libero scambio mai siglato dall'Ue, coprirà 600 milioni di persone e un terzo del pil globale. Raggiunta intesa sugli investimenti anche con Singapore. Ma Coldiretti avverte: "Si rischia di svendere l'identità dei territori"

Shinzo Abe, Donald Tusk e Junker alla conclusione dei negoziati nel 2017 (Ansa)

Bruxelles, 18 aprile 2018 - Coldiretti ha bocciato l'intesa della Ue col Giappone per eliminerà il 97% dei dazi, ritenendo "inaccettabile" che l'Europa consenta comunque l'utilizzo di alcuni termini come "Grana", "Bologna" o "Romano" anche per prodotti non 'made in Italy'. Insomma via libera al tanto criticato Parmesan, all'Amarone al Greco di Tufo made in Japan, paese che potrà usare senza limiti anche i termini Romano o Bologna e, per i prossimi sette anni, addirittura produrre e vendere Asiago, Fontina e Gorgonzola. 

Un accordo che ricalca le condizioni già concesse nell'accordo di libero scambio con il Canada (Ceta) che deve essere ancora essere ratificato dal Parlamento italiano. L'aggravante nel caso del Giappone, precisa la Coldiretti, è che non ci sarà una ratifica dei Parlamenti nazionali ma solo a livello europeo. "È inaccettabile che il settore agroalimentare sia trattato dall'Unione Europea come merce di scambio negli accordi internazionali", afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo: "Si rischia di svendere l'identità dei territori e quel patrimonio di storia, cultura e lavoro conservato nel tempo da generazioni di agricoltori".

UE - GIAPPONE - Il commercio internazionale fa i conti con la guerra dei dazi scatenata da Donald Trump, e l'Unione Europea risponde firmando con il Giappone il più grande accordo di libero scambio della sua storia, concludendo anche le trattative per un patto sugli investimenti con Singapore. Secondo la commissaria europea al Commercio Cecilia Malmstroem, gli accordi "copriranno 600 milioni di consumatori e un terzo del Pil globale", eliminando i dazi sul 97% dei prodotti esportati in Giappone dall'Ue e tutte le tariffe su quelli destinati a Singapore che costano alle imprese del vecchio continente più di un miliardo di euro l'anno. 

Oggi, durante la presentazione dei risultati del negoziato al Parlamento europeo, il vicepresidente della Commisione europea Jyrki Katainen ha affermato che con questi due accordi "la posizione degli esportatori e degli investitori europei sui mercati asiatici sarà ulteriormente migliorata" e allo stesso tempo che "saranno incluse forti garanzie per la protezione degli standard e dei valori europei", dichiarando aperta la fase finale di ratifica. Secondo Malmstroem, l'accordo con il Giappone potrebbe concludersi "entro l'estate", mentre per Singapore l'approvazione da parte di Consiglio e Europarlamento potrebbe arrivare "entro la fine dell'anno".

I DETTAGLI DELL'ACCORDO -Anche se il punto qualificante dell'accordo è sicuramente la rimozione della quasi totalità di dazi e tariffe nel commercio tra Bruxelles, Tokyo e Singapore, l'intesa raggiunta comprende anche l'eliminzazione di varie barriere regolatorie come i doppi test, l'apertura del mercato giapponese a alle esportazioni agricole chiave per l'Ue, la protezione di oltre 200 prodotti Igp (le cosiddette indicazioni geografiche),l'apertura di una serie di opportunità relative alle gare pubbliche in diverse città giapponesi e molto altro. Vediamo ora nel dettaglio le varie componenti dell'accordo.

SETTORE AGROALIMENTARE - Le esportazioni agroalimentari dell'Unione europea verso il Giappone valgono più di 5,7 miliardi di euro l'anno e rendono il Sol levante il quarto mercato principale per questi prodotti. Una volta firmato, l'accordo porterà all'eliminazione graduale dei dazi per l'85% dei prodotti agroalimentari, per un valore corrispondente all'87% delle esportazioni attuali di prodotti agroalimentari. Ad essere eliminati (o ridotti) saranno, tra gli altri, i dazi sulle carni suine (il prodotto agricolo Ue più esportato in Giappone) e bovine, sul vino e sulle bevande alcoliche in generale (attualmente al 15%) così come le tariffe su formaggi, pasta, dolci e altri preparati. Saranno anche previste esenzioni significative per diversi prodotti caseari.

PRODOTTI INDUSTRIALI - Alla firma dell'accordo cadrebbero immediatamente tutti i dazi in settori in cui la Ue è particolarmente competitiva quali: sostanze chimicheplastiche, cosmetici, tessili e abbigliamento. Ad essere abolito sarebbe anche il contingentamento che colpisce cuoio e calzature, categorie che vedrebbero poi sparire completamente i dazi nel corso di 10 anni. L'eliminazione reciproca dei dazi avrebbe effetto anche sui settori di pesca, silvicoltura e prodotti del legno.

OSTACOLI NON TARIFFARI - I principali progressi in questo senso riguardano l'armonizzazione del mercato dei veicoli a motore, per i quali Ue e Giappone dovranno rispettare le stesse norme internazionali in materia di sicurezza dei prodotti e protezione dell'ambiente: nello specifico, le automobili europee dovranno soddisfare gli stessi requisiti nella Ue e in Giappone e non dovranno essere nuovamente sottoposte a prove e certificazione per l'esportazione. Sarà poi introdotto un meccanismo per una rapida risoluzione delle controversie specifico per i veicoli e una clausola di salvaguardia che consentirà alla Ue di reintrodurre i dazi nel caso in cui il Giappone reintroduca ostacoli non tariffari all'esportazione di veicoli della Ue.

SERVIZI - Ogni anno l'Ue esporta in Giappone servizi per un valore di 28 miliardi di euro. Per tutelare il settore, nell'accordo si preserva il diritto degli Stati membri di mantenere il carattere pubblico dei servizi, senza costringerli a privatizzare. Nel novero dei servizi liberamente gestiti dagli Stati rientrano: assistenza sanitaria, istruzione e servizi idrici. Per il comparto telecomunicazioni si prevedono regole sulla parità tra i fornitori di servizi e su questioni quali la portabilità del numero, il roaming e la riservatezza delle comunicazioni. Garantito anche l'accesso non discriminatorio ai servizi marittimi internazionali (trasporto e servizi correlati) e ai servizi portuali. Per quanto riguarda i servizi finanziari sono previste norme per le organizzazioni di autoregolamentazione, la trasparenza, i sistemi di pagamento e di compensazione e le assicurazioni erogate dagli enti postali.

APPALTI PUBBLICI - Dopo la firma dell'accordo non sarà più possibile per le imprese pubbliche discriminare tra società, servizi e prodotti giapponesi ed europei negli acquisti e nelle vendite sui mercati commerciali. Inoltre, le società europee potranno partecipare alle gare d'appalto nei "centri urbani principali" (ovvero 48 città giapponesi con una popolazione compresa tra 300 e 500 mila abitanti) alle stesse condizioni delle società giapponesi anche nel settore ferroviario.

PROPRIETA' INTELLETTUALE - In questo caso l'accordo ricalca essenzialmente gli impegni assunti dai due Paesi all'Organizzazione mondiale del commercio: saranno protetti i segreti commerciali, marchi, diritti d'autore brevetti, così come sono previste norme minime comuni sulla protezione dei dati relativi alla sperimentazione per i prodotti farmaceutici.

PMI - Nell'accordo è previsto l'impegno a creare un sito web specifico per offrire alle piccole e medie imprese informazioni utili a facilitare l'accesso ai rispettivi mercati, nonchè la predisposizione di diversi 'punti di contatto'.