Sabato 23 Novembre 2024
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Accise: cosa sono e a cosa servono

In un momento storico in cui i prezzi della benzina sono ancora particolarmente elevati, soprattutto in Italia, vale la pena di approfondire il concetto di accise e di come queste forme di tassazione pesano sulle nostre tasche

Le accise sono una forma di tassazione che incide direttamente su determinati beni e servizi, imponendo un costo aggiuntivo sul loro acquisto o consumo. Si tratta di una forma di imposizione fiscale molto importante per le entrate pubbliche e la regolamentazione di determinati settori dell'economia. Ecco dunque più nel dettaglio cosa sono, come funzionano e che ruolo svolgono nell’economia italiana.

Crediti iStock - Accise
Crediti iStock - Accise

Origine e Scopo delle Accise

Nonostante una forma primigenia di questo tipo di tassazione già venisse applicata ai tempi degli Antichi Romani, le accise come le conosciamo oggi sono entrate a far parte della nostra vita quotidiana solo a partire dal 1930. Uno degli obiettivi principali di tale strumento è la raccolta di entrate fiscali per il Governo. Tassare beni o servizi specifici permette ai governi di finanziare programmi pubblici, infrastrutture e servizi essenziali, come l'istruzione e l'assistenza sanitaria giusto per fare un paio di esempi. Le entrate derivanti dalle accise possono essere utilizzate per compensare i costi associati all'offerta di tali servizi, riducendo così la pressione sui contribuenti attraverso altre forme di tassazione. Sarebbe riduttivo pensare che le accise servano soltanto a scopo di finanziamento: questo tipo di tassazione è infatti utilizzato anche per regolamentare alcuni settori dell’economia e la vendita di certi prodotti. Basti pensare alle accise elevate applicate su tabacco e alcol, utili nel tentativo di ridurre il consumo di sostanze che, com’è noto, sono molto pericolose per la nostra salute. Inoltre, le accise possono essere sfruttate per promuovere determinati comportamenti o politiche ambientali, come nel caso delle tasse sulle emissioni di carbonio (è il caso della carbon tax).  

I tipi di accise più comuni

Come anticipato, le accise possono essere applicate su una vasta gamma di beni e servizi. Di seguito sono riportati alcuni dei settori più frequentemente soggetti a tassazione mediante accise:

- Alcol e bevande alcoliche: Tutte le bevande alcoliche, come la birra, il vino, i distillati, i liquori e gli amari, sono spesso soggette a tasse elevate sotto forma di accise. Regolamentare il consumo di alcol è un obiettivo importante per qualunque governo: basti pensare che secondo le ultime stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (aggiornate al 2018) ogni anno nel mondo muoiono 3 milioni di persone, direttamente o indirettamente, a causa dell’abuso di bevande alcoliche.

- Tabacco: I prodotti del tabacco, come sigarette e sigari, sono tra i beni più pesantemente tassati attraverso le accise. Anche in questo caso si tratta di un mezzo attraverso il quale si cerca di scoraggiare l'uso del tabacco da parte della popolazione: sempre secondo l’OMS, 6 milioni di persone muoiono ogni anno a causa del fumo di sigaretta, una ogni 6 secondi.

- Carburanti: Le accise sui carburanti, come la benzina e il diesel, sono comuni in molti Paesi. Queste tasse sono solitamente utilizzate per finanziare le infrastrutture stradali e per incoraggiare l'efficienza energetica. In base alle più recenti rilevazioni di Acea pubblicate nel 2022, l’Italia è al secondo posto tra i Paesi europei per le accise sul gasolio in Europa, superata solo dai Paesi Bassi. Ne sono a proposito consapevoli tutti i cittadini che quest’estate 2023 hanno provato a rifornirsi presso i distributori, ritrovandosi spesso di fronte cifre ben sopra ai 2,000 euro al litro.

- Energia elettrica e gas naturale: Alcuni Paesi applicano accise anche su energia elettrica e gas naturale. In questo modo si cerca di spingere i cittadini verso un consumo di energia più oculato, promuovendo al contempo l’uso di fonti di energia più sostenibili.

- Prodotti ambientalmente dannosi: Alcuni governi tassano i prodotti che hanno un impatto ambientale negativo, come i pesticidi, ma anche i mezzi inquinanti come i camion, per incentivare comportamenti più sostenibili.

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Il funzionamento delle accise

Ogni bene e servizio soggetto a tassazione tramite accise corrisponde ad un’aliquota fiscale specifica stabilita da parte del Governo. Tale aliquota potrà essere espressa come una percentuale del prezzo di vendita o come una quantità fissa per unità di prodotto. Quando un consumatore acquisterà il bene o il servizio, il fornitore raccoglierà l'importo dell'accisa e lo trasmetterà al Governo. Facciamo un esempio: se l'aliquota delle accise sulle sigarette corrispondesse a $2 per pacchetto e un consumatore acquistasse un pacchetto di sigarette, il relativo prezzo di vendita includerà anche $2 di accise che saranno poi incassati da parte del Governo.  

Vantaggi e svantaggi delle accise

Come visto in precedenza, risulta evidente che le accise assicurano allo Stato che le impone la raccolta di ingenti entrate fiscali (per di più stabili) che permetteranno di finanziare in un secondo momento importanti servizi pubblici essenziali e programmi utili per i cittadini. Inoltre, le accise possono avere anche un ruolo “sociale”, regolamentando il ricorso a strumenti e beni in grado di danneggiare, potenzialmente, l’ambiente e/o la nostra salute. D’altro canto, presentano anche diversi svantaggi. Prima di tutto, essendo una tassa indiretta, sono imposte uguali per tutti, a prescindere dal reddito: chi non può vantare finanze solide verrà dunque messo particolarmente in difficoltà da un’alta tassazione tramite le accise. La presenza delle accise, inoltre, può facilmente spingere soggetti malintenzionati all’evasione fiscale o al contrabbando dei beni tassati.