Roma, 12 gennaio 2023 - "Il governo si riserva di adottare le misure di riduzione delle accise in funzione di una norma che, come avrete modo di vedere nel decreto legge approvato il 10 gennaio 2023, consentirà un'azione in questo senso da parte del governo in relazione all'incremento verificato dei prezzi dei carburanti". Così il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso del question time in Senato interrogato in merito alle misure intraprese contro il caro bezina. "Ricordo, in ogni caso, che, salvo sporadici casi, il prezzo osservato in questi giorni è tornato ad essere prossimo a quello registrato ad inizio agosto 2022", ha puntualizzato il ministro.
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Nel decreto sulla trasparenza dei costi della benzina varato dal Cdm comunque non ci sarà un nuovo meccanismo automatico di intervento qualora il prezzo dei carburanti nelle stazioni di servizio tornasse a salire in maniera repentina. Lo si apprende da fonti del governo, secondo cui il decreto fa riferimento invece ad una norma contenuta nella legge di bilancio 2008 (articolo 1, commi 290 e 291), che l'esecutivo si riserva di rivedere e che consente di abbassare le accise qualora aumentino le entrate Iva e se il prezzo supera il 2% rispetto alla media del periodo e al valore indicato nel Def.
Nuovi aumenti di accise, Iva e altre imposte hanno pesato sui prezzi di benzina e gasolio in diversi Stati dell'Ue, secondo i dati del bollettino settimanale della Commissione europea sui prezzi dei prodotti petroliferi. Mettendo a confronto i report del 9 gennaio con quelli del 2 gennaio e del 26 dicembre scorso, emerge che gli aumenti hanno interessato, tra gli altri, l'Italia, la Francia, la Germania, la Danimarca, il Belgio, il Portogallo, la Svezia. E che il trend si va comunque stabilizzando.
Comunque, benzinai in sciopero il 25 e 26 gennaio: tre sigle sindacali annunciano un presidio a Montecitorio contro "l'ondata di fango". Assopetroli-Assoenergia sostengono la mobilitazione. Per il Codacons si tratta di una protesta assurda.
Meloni ai Tg: non faccio scaricabarile coi benzinai
"Il Governo incontrerà domani la categoria dei benzinai per ribadire che non c'è alcuna volontà di fare scaricabarile", ha detto in serata il presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Tg1. "Io anzi ribadisco che la gran parte dei benzinai si sta comportando con grande responsabilità e forse proprio a loro tutela serve eventualmente individuare chi non dovesse avere la stessa responsabilità. Voglio dire anche che la categoria va messa a riparo anche da certe mistificazioni perché quando si parla per settimane del prezzo della benzina a 2,5 euro quando il prezzo della benzina medio è 1,80 euro non si aiuta".
E sulle accise ribadisce: "Quando abbiamo fatto la Legge di bilancio abbiamo prima mettere in sicurezza il tessuto produttivo e le famiglie dal caro bollette, dopo di che avevamo, orientativamente, dieci miliardi e due strade: tagliare le accise per tutti, anche per i ricchi, o concentrare quelle risorse sul taglio del costo del lavoro, sulle decontribuzioni per i neo assunti, sui soldi alle famiglie per crescere i figli. Abbiamo fatto questa seconda scelta, perché secondo noi è' un moltiplicatore maggiore'".
Meloni si fa intervistare anche da Tg5: nel programma di FdI "non c'è scritto" taglio, ha detto, ma "si parla di sterilizzazione delle accise, ovvero che se il prezzo sale oltre una determinata soglia, quello che lo Stato incassa in più di Iva verrà utilizzato per abbassare il prezzo. Che è quello che si sta facendo anche con questo decreto. L'opposizione ritenti".
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