"Il Covid lo prendi solo se baci uno con la lingua in bocca per 15 minuti". In un video che risale a marzo, il neo commissario ad acta per la sanità della Calabria, Giuseppe Zuccatelli, smontava così l’utilità della mascherina. "Una conversazione privata, da cui qualcuno ha estrapolato e diffuso ad arte quella parte volutamente paradossale, visto che io enfatizzavo l’utilità del distanziamento sociale": si difende così il 76enne manager sanitario.
Uomo forte della sanità pubblica (e dell’allora Pci) nella Ferrara degli anni ’80 e ’90 che costruiva maxi ospedali, diventato poi un manager di spicco a Cesena, nelle Marche, in Abruzzo, in Puglia e, dal 13 gennaio di quest’anno, in Calabria. Dove con l’avallo del ministro della Salute, Roberto Speranza, ha fatto l’upgrade, passando da sub commissario a plenipotenziario assoluto. Ma quel video di quaranta secondi rischia di minare 44 anni di carriera, anche se proprio Speranza gli conferma la fiducia: "Quel video è profondamente inopportuno, un modo molto sbagliato di comunicare, anche se viene da una stagione diversa. Ma 30 anni di curriculum non si possono cancellare per un video sbagliato e rubato", la difesa del ministro.
Mentre lo stesso Zuccatelli – che, fra l’altro, è in quarantena a casa, perché trovato positivo al Covid – corregge il tiro: "Difendo e pretendo l’uso della mascherina, anche se resto convinto che il distanziamento sociale sia fondamentale. Io negazionista? Assurdo, tanto più che i negazionisti li farei sparire dalla faccia della terra". Poi la stilettata di chi, anche sotto la mascherina, non nasconde i peli sulla lingua: "Ho senz’altro sbagliato, ma quel video è stato messo fuori dai ‘poteri forti’", afferma il successore di Cotticelli.
Abituato a stare sulla linea del fuoco sin da inizio carriera, e influente in politica anche quando all’apparenza ne sembrava più defilato, Zuccatelli si ritrova oggi nell’occhio del ciclone: "Mi sembra di essere in un film", il commento lapidario del virologo Roberto Burioni. Per il quale, dunque, quel breve video ha la portata di un kolossal.
E la schiera di chi invoca la revoca del mandato è bipartisan. Oltre alle bordate dell’opposizione - dalla Lega a Fd’I passando per FI - non mancano critiche da parte della maggioranza. A partire da Nicola Fratoianni, portavoce di Sinistra Italiana ed esponente Leu, lo stesso partito di Speranza: "Capisco la fretta, ma così no". Neppure il Pd è tenero: "La toppa con cui Zuccatelli si giustifica è peggiore del buco", dice Stefano Pedica. Mentre Carlo Calenda (Azione) invoca la legittima suspicione, ricordando i legami di Zuccatelli proprio con Leu, che lo candidò alla Camera senza successo nel 2018: "È sulla base di questo che si nomina?".