Aosta, 21 ottobre 2020 - Un borgo da cartolina, tra 500 e 1.600 metri d’altitudine. Montagne, castelli abbarbicati su speroni di roccia, vigneti a Muscat e mulini. Un paradiso con 374 abitanti, questo è Saint-Denis in Valle d’Aosta. Eppure oggi è zona rossa per i contagi da Covid. Chiuso. Serrato.
Coronavirus, il bollettino del 21 ottobre
Sindaco, com’è possibile? Per mesi abbiamo ripetuto, tutti nei boschi a ossigenarci, in montagna c’è da sempre il distanziamento sociale. Eppure nemmeno voi siete immuni... Guido Theodule, 64 anni, pensionato, appena eletto, risponde nel pomeriggio dal Comune, “siamo qui sempre, ho appena risposto a una signora che deve accompagnare il marito a una visita oncologica urgente”.
Com’è successo? “Siamo zona rossa perché il presidente della Regione lo ha deciso con un decreto, riguarda anche Chambave e Verrayes, in tutto saremo sui 2.500 abitanti”. Da voi, quanti casi? “Tredici, si sono ammalati dopo una festa di 18enni a Verrayes. Ma non mi sento di metterli sotto processo. Volevano semplicemente stare insieme. Gli è andata male”. Tutto chiuso, tranne le attività essenziali. Esce di casa solo uno a famiglia, una sola volta al giorno. Ha previsto sanzioni per chi non rispetta le regole? Un accenno di sorriso: “Multe? In questo momento non mi pare proprio il caso. Comunque la nostra popolazione risponde in maniera egregia. Cerchiamo di aiutarli, con i due assessori siamo operativi 24 ore al giorno. Oggi abbiamo concluso i test. I nostri cittadini sono straordinari”.
Che cosa le chiedono?
"Le cose essenziali. Prima di tutto è importante ascoltare, cerchiamo di dare risposte immediate. Sui generi alimentari, i medicinali, le prime necessità, le visite mediche".
Età media dei suoi cittadini?
"Su 374 abitanti, 30 superano gli 80 anni, 49 hanno meno di 14 anni; la maggior parte, da 31 a 65 anni, sono 190".