Venerdì 28 Febbraio 2025
LORENZO LONGHI
Cronaca

Zeman ricoverato : "Rischia di non parlare più". I medici: recupero difficile

L’allenatore in Rianimazione al Gemelli dopo il secondo ictus in pochi mesi. Il neurochirurgo: "È vigile ma si rende conto della situazione". Presto altri test.

L’allenatore boemo Zdeněk Zeman, 77 anni, è ricoverato in Rianimazione

L’allenatore boemo Zdeněk Zeman, 77 anni, è ricoverato in Rianimazione

"Non sappiamo se tornerà a parlare, ce lo dirà il tempo, dipende quanto è stato in sofferenza il tessuto cerebrale": Alessandro Olivi, direttore dell’Unità operativa complessa di Neurochirurgia e direttore del Dipartimento di Neuroscienze del Gemelli, ieri ha raccontato così, ai cronisti, uno degli aspetti più delicati delle condizioni di salute Zdenek Zeman, il 77enne ex allenatore di Foggia, Roma e Lazio, ricoverato da giovedì mattina presso la Stroke Unit del policlinico universitario romano, e ancora in terapia intensiva.

Zeman, che viene descritto come "vigile e collaborante" e non è in pericolo di vita, è stato ricoverato dopo essere stato colpito da un’ischemia cerebrale e si sta sottoponendo a tutti i test neurologici e cardiologici necessari per verificarne le cause, la portata e il decorso. Olivi ha spiegato che Zeman "fatica a parlare, ma comprende la situazione. Annuisce, collabora con i sanitari. Non direi che è particolarmente affranto, o comunque non lo dà a vedere, ma si rende conto benissimo della sua condizione e del perché si trova in ospedale", confermando poi che "al momento ha difficoltà nel linguaggio e nei movimenti dal lato destro del corpo. Capisce tutto, ma dovrà fare altri test".

Dopo il primo attacco ischemico transitorio, nel dicembre 2023, quando ancora sedeva sulla panchina del Pescara (che poi dovette abbandonare, nel febbraio 2024, proprio per le condizioni di salute), Zeman è sempre seguito dall’equipe del professor Stefano Guerracini, primario del reparto di cardiologia della clinica Pierangeli del capoluogo abruzzese, dove l’ex allenatore era stato anche trasportato lo scorso ottobre, quando un altro attacco, che poi si sarebbe rivelato un ictus, gli aveva provocato peraltro una emiparesi al braccio destro. Dopo gli accertamenti e le cure, venne trasferito proprio al Gemelli, dove rimase circa un mese per la riabilitazione necessaria.

L’ischemia di giovedì, insomma, si inserisce in un quadro clinico reso complesso anche dagli episodi precedenti, e anche allora uno dei sintomi fu proprio la difficoltà nell’articolazione del linguaggio. Un aspetto, quest’ultimo, che ha quasi una connotazione paradossale, considerando che Zeman, oltre e quasi più che per gli aspetti di campo (tra le sue stagioni memorabili, quelle sulla panchina del Foggia tra il 1989 e il 1994 hanno fatto epoca), è diventato un’icona calcistica per i suoi proverbiali silenzi, spesso accompagnati da poche parole, ma pesanti come pietre, soprattutto in merito al doping e alla battaglia contro l’abuso di sostanze mediche nel mondo del pallone italiano.

Nato a Praga il 12 maggio 1947, anche per questo, in Italia, Zeman è diventato una figura particolarmente nota nella cultura popolare, in qualche modo divisiva, adorato da tanti e detestato da alcuni, descritto in decine di libri, biografie (in certi casi vere e proprie agiografie) e cantato anche da Antonello Venditti, tifoso romanista praticante, che nel 1999 gli dedicò un brano, "La coscienza di Zeman", inserito nell’album Goodbye Novecento.