Roma, 13 luglio 2023 – “A Parma il primo caso di West Nile in Europa”. Lo fa sapere Antonino Bella, coordinatore sorveglianza casi umani del virus portato dalla zanzara Culex per l’Iss, l’istituto superiore di Sanità. Gli abbiamo rivolto 5 domande.
1. West Nile e donatori di sangue: cosa sapere
Il virus è stato trovato in un donatore di sangue. Ci dobbiamo preoccupare? “Al contrario – risponde l’esperto –. Dobbiamo essere rassicurati da questa sorveglianza integrata che incrocia il nostro lavoro e quello degli istituti zooprofilattici che sorvegliano uccelli e zanzare. E poi chiariamo bene: il donatore non è un malato, è asintomatico”.
2. Come è stato scoperto il caso di West Nile?
"Dopo aver avuto evidenza della circolazione virale nella provincia di Parma, il 6 luglio, in tutta la regione sono scattate le misure previste dal centro sangue. Ogni sacca è stata screenata con il test Nat, che è una ricerca molecolare. Il donatore ci è stato segnalato il 12 luglio”.
3. Qual è la mappa del virus West Nile in Italia?
“Oggi – riassume Antonino Bella – il virus circola in cinque regioni e 14 province. West Nile è stato trovato in questi territori nelle zanzare o negli uccelli”.
4. Che cosa provoca il virus West Nile?
"Partiamo dal caso di Parma. La persona non è malata ma asintomatica. Come succede nel quasi 80% dei casi. Nel 20% provoca febbre, nell’1% sintomi molto gravi, neurologici”.
5. Che cosa significa che il virus è endemico?
Ma che cosa significa che il virus è endemico in cinque regioni? “Vuol dire che c’è una circolazione da diversi anni e che il West Nile è presente negli animali e nell’uomo. Se in Italia c’è una situazione preoccupante? Assolutamente no”.