Giovedì 21 Novembre 2024
MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Monumenti vandalizzati, Galleria a Milano già ripulita. Ma cancellare gli sfregi ci costa un miliardo

Caccia ai tre incappucciati del raid. Ogni anno nel capoluogo lombardo danni per 100 milioni. Il comitato anti graffiti: “Boom di scritte gigantesche. E preoccupa l’alleanza tra bande”

Milano, 10 agosto 2023 – Quanto costano ai Comuni e ai privati i disegni e gli scarabocchi illegali dei graffitari? Centinaia di migliaia di euro è una stima verosimile. Ma si tratta solo dei fondi stanziati. Perché in tutta Italia, per rimuovere le scritte abusive da tutto il patrimonio imbrattato, pubblico e privato, non solo edifici e monumenti ma anche mezzi di trasporto, manufatti ed elementi dell’arredo urbano, si può superare il miliardo all’anno, secondo la stima degli addetti ai lavori e degli enti locali. E poi toccherebbe ricominciare da capo, perché le parti ripulite spesso si trasformano in nuove tele da sporcare.

L’intervento per la rimozione delle scritte sopra la Galleria Vittorio Emanuele a Milano
L’intervento per la rimozione delle scritte sopra la Galleria Vittorio Emanuele a Milano

A Milano lunedì sera tre vandali ignoti hanno imbrattato la facciata della Galleria. Ieri, l’intervento-lampo per cancellare le scritte: "Abbiamo rimesso tutto a posto rapidamente. Alla milanese”, il commento del sindaco Giuseppe Sala. Ma sembra una goccia nell’oceano. Nel capoluogo lombardo, nel lontano settembre 2016 era stata resa nota una stima elaborata da Assoedilizia secondo la quale per togliere dalla città tutti i graffiti illegali sarebbero serviti tra gli 80 e i 100 milioni di euro. “Cifra che lievitava a 300 milioni per la Lombardia. Ma, oggi, ce ne vorrebbero molti di più perché la situazione è peggiorata. Ed è così in tutta Italia”, allarga le braccia Fabiola Minoletti, esperta di graffitismo vandalico, del Coordinamento comitati milanesi. “Peggiorata perché stanno aumentando i ’throw-up’, scritte gigantesche, alte fino a 1,80 metri, dai colori accesi”. Nel mondo dei graffiti questo termine indica un disegno che occupa la più vasta superficie possibile. “Obiettivo: più visibilità e rendere la rimozione doppiamente costosa e impegnativa”.

Altro fenomeno rilevato è l’alleanza tra i vandali di tutta la penisola: capita per esempio di leggere sui palazzi del nord la scritta ’Qet’, acronimo di ’Questo è troppo’, il nome di una crew, banda, nata a Roma che ha trovato alleati milanesi legandosi alla gang Dlr (Delirium crew). E i Comuni – spesso già in ginocchio – annaspano perché la lotta sembra contro i mulini a vento. Nel recente passato, dito puntato contro il “bando-beffa” a Roma: 50mila euro stanziati per la rimozione dei graffiti, per tre anni. Stando a quanto emerso, prima la città eterna ne spendeva 1,9 milioni, di cui 300mila solo per le scritte. E 50mila euro è la spesa annua di Genova, resa nota nel 2018, solo per il lavoro di rimozione affidato alla municipalizzata. Tornando a Milano, per correre ai ripari servono milioni di euro. Basti dire che per ripulire il Duomo, simbolo indiscusso meneghino, da scritte e graffiti, la Veneranda Fabbrica sborsa oltre 50mila euro ogni anno.

Capitolo a parte per i trasporti. Trenitalia nel Lazio ha speso in passato 532mila euro per rimuovere 80mila metri quadrati di graffiti, che restano una piaga sui treni di Milano: a febbraio del 2022, Trenord comunicava di aver contato 167.470 metri quadri di graffiti (+8% sul 2020); oltre a 614 vetri frantumati (+22%) e 2.772 sedili divelti (-36%). Vandalismo che ha comportato per l’azienda costi per 8 milioni di euro. Writer scatenati pure in metro, nel capoluogo lombardo: nel 2022, Atm ha registrato 130 episodi di imbrattamenti ai treni, costati 50mila euro. A monitorare le gallerie, ma non solo, 150 guardie giurate. Ma aggirare i controlli per i vandali è una sfida. Che vincono.