Roma, 9 settembre 2020 - "Mentre Willy era a terra hanno proseguito a sferrare calci e pugni tanto non è riuscito più a rialzarsi". Questa una delle frasi presenti nell'ordinanza di 14 pagine del Gip di Velletri Giuseppe Boccarrato che ha convalidato gli arresti di Marco Bianchi e Gabriele Bianchi, e Mario Pincarelli per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte. La frase fa parte del racconto fornito da uno dei teste del pestaggio che ha portato alla morte di Willy. "Sussistono senza dubbio i futili motivi nel caso di specie, in realtà, sostanziati quantomeno per i fratelli Bianchi, nell'assenza di alcuna plausibile ragione a motivo dell'aggressione", lo scrive il Gip Boccardi nell'ordinanza. Una aggressione "realizzata nei confronti di una persona che come chiarito dallo stesso Belleggia non c'entrava nulla ed era stata violentemente repentinamente colpita solo in quanto si era trovata nella ressa createsi intorno a Belleggia e allo Zurma".
Francesco Belleggia ha ottenuto gli arresti domiciliari perché, mentre era in corso l'aggressione da parte dei fratelli Bianchi su Willy e sul suo amico Emanuele Cenciarelli, era impegnato in uno scontro verbale "che aveva in un primo momento tentato di scongiurare, prestando le scuse per un fatto altrui".
La ricostruzione
Secondo quanto ricostruito i fratelli Bianchi, PIncarelli e un'altra persona sono arrivati sul posto chiamati da un amico, perchè si era determinata una pesante lite tra alcuni amici di Willy e Francesco Belleggia. E' stato un apprezzamento rivolto ad alcune ragazze del gruppo di Colleferro da parte di ragazzi del gruppo di Artena a determinare la rissa. I fratelli Bianchi e Pincarelli arrivano a lite sedata ma, come testimonia lo stesso Belleggia, scendono dal Suv cominciano a "picchiare selvaggiamente" chiunque capitasse a tiro, per poi infierire su Willy. "Stavamo tornando alla macchina, parcheggiata in Largo Oberdan quando abbiamo sentito dei giovani discutere violentemente - è il ricordo del testimone -. Willy si è voltato ed ha riconosciuto in uno dei protagonisti un suo amico, Federico. Si è avvicinato ed io vedendo la gravità del diverbio l'ho dissuaso dall'intervenire. Mi ha dato ascolto e ci siamo incamminati verso l'auto senza accorgerci di essere inseguiti. In pochi minuti siamo stati circondati da quattro giovani che ci hanno aggredito con una ferocia inaudita".
"Ho cercato di fare scudo con il mio corpo a Willy che era a terra. Il mio istinto di protezione mi spingeva a gettarmi addosso a Willy per cercare di proteggerlo dai colpi che stava ricevendo urlando agli aggressori che io e Willy non c'entravamo niente con quanto eventualmente era accaduto prima. Tutte le mie richieste finivano nel vuoto tantoIo stesso sono stato picchiato. Per venti minuti abbiamo subito l'aggressione. Poi sono andati via. Willy era a terra svenuto e non parlava. Mentre era in terra hanno proseguito a sferrare calci e pugni contro Willy tanto che non si è riuscito più a rialzarsi".
L'auto
"Ho visto sopraggiungere 'a palla' un'auto di grossa cilindrata. Nello scendere dall'autovettura, gli aggressori hanno subito aggredito Willy che si trovava dal lato della macchina più vicina ai predetti senza proferire minacce o alcun genere di parola. Tutti e quattro gli aggressori infierivano su di lui, sferrando calci e pugni. Tra gli aggressori di Willy sono certo ci fossero i fratelli Bianchi e Pincarelli" ha aggiunto il teste citato nell'ordinanza del Gip. "Tra gli aggressori c'era una quarta persona che aveva il braccio ingessato e che è sceso con gli altri dal Suv".
Gli aggressori
"Tra gli aggressori sono certo ci fossero i fratelli Gabriele e Marco Bianchi di Artena che conosco per averli visti altre volte in passato ed anche attraverso i social media e Mario Pincarelli che conosco per le stesse ragioni". così racconta un testimone nell'ordinanza. "Tra gli aggressori - continua il testimone - c'era anche una quarta persona, un ragazzo che non so come si chiama ma che ricordo aveva un braccio ingessato e che pure è sceso dal Suv Audi... La quinta persona che io ho visto e che di certo era presente in loco durante l'aggressione era Matteo Bucci, persona che pure conosco bene per averci anche giocato a calcio in passato in squadre avversarie. Per quanto riguarda lui, non so dire se è sceso dal Suv con gli altri 4, non so neanche dire se ha partecipato all'aggressione, posso invece affermare con certezza che ha tentato di calmare uno dei fratelli Bianchi. Ricordo addirittura che lo ha afferrato da dietro nel tentativo di bloccarlo".