Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Willy, la prima telefonata al 112: "C'è un ragazzo che è stato menato. Potete venire?"

Possibili nuove iscrizioni nel registro degli indagati. Il capo d'imputazione potrebbe cambiare in "omicidio volontario". Funerali sabato

Morte di Willy, fiori e lettere (Ansa)

Roma, 10 settembre 2020 -  "Qui di fronte al 'Duedipicche' c'è un ragazzo che è stato menato. Per favore, potete venire?". Sono le 3,25 da venti secondi della notte tra sabato 5 e domenica 6 settembre. L'operatore del 112 localizza il luogo della rissa in 47 secondi, attivando da quel momento l'intervento dell'ambulanza e le pattuglie delle forze dell'ordine. E' questa la prima delle 9 telefonate, arrivate al Numero unico d'emergenza, per chiedere soccorsi per Willy Monteiro Duarteucciso in un violento pestaggio sabato note a Colleferro, alle porte di Roma. Pubblicata in esclusiva sul sito dell'agenzia Adnkronos, la telefonata registra gli ultimi instanti di Willy, che in quel momento era a terra, picchiato dal branco e in preda alle convulsioni. Intanto, si prosegue con le indagini e arrivano importanti novità: presto altri nomi potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati e potrebbe anche cambiare il capo d'imputazione in omicidio volontario. Restanto ancora tanti, però, i punti da chiarire sulla tragedia di Colleferro.

Il video dell'AdnKronos

 

Possibili altri indagati

Importanti novità in arrivo sulla morte di Willy. Presto altri nomi potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati per la morte del ragazzo. In carcere per il pestaggio al momento ci sono i fratelli Gabriele e Marco Bianchi assieme a Mario Pincarelli, mentre Francesco Belleggia ha ottenuto i domiciliari. Ma i carabinieri, coordinati dalla procura di Velletri, hanno continuato le indagini sulla tragedia di Colleferro e, dopo aver ascoltato per ore altre persone presenti quella notte, ora potrebbero effettuare altri arresti. Inoltre il procedimento, ora rubricato come concorso in omicidio preterintenzionale, alla luce delle testimonianze raccolte in queste ultime ore potrebbe aggravarsi in omicidio volontario. 

"Imputazione potrebbe diventare omicidio volontario"

Continuano le indagini e, oltre ai nuovi indagati, potrebbe anche cambiare il capo d'imputazione in omicidio volontario per la morte di Willy Monteiro. "Willy non ce lo porterà indietro nessuno. Questa è una famiglia distrutta. Per me era un figlio e finché ci sono io mi prenderò cura di loro", sono le parole della zia di Willy Monteiro Duarte, entrando nella casa di Paliano dove la famiglia, Armando, Lucia e la loro seconda figlia restano chiusi. 

Il racconto del barista

Una sera di fine estate come tante altre. E Stefano Sorci, titolare di 'Macellerie Sociali', lavorava nel suo locale di Giulianello, in provincia di Latina. Tutto taceva finchè a superare la soglia della birreria sono stati i ragazzi accusati di avere ucciso Willy Monteiro Duarte a Colleferro. A raccontarlo, su Facebook, è Stefano in prima persona: "Una mezz'ora, e non è successo nulla di particolare. Eppure tutti i presenti quella mezz'ora se la ricordano bene". A rompere all'improvviso la tranquillità è "il Suv che sbucava a tutta velocità per poi inchiodare a due metri dai tavolini - racconta Stefano -. Sono scesi in 5, capelli tinti, catene al collo, vestiti firmati, i bicipiti tirati a lucido e le sopracciglia appena disegnate". I cinque avrebbero rivolto al titolare diverse domande "sugli orari di apertura di tutti i locali del paese, poi sulle birre, sul modo in cui si lavano i bicchieri, sulla quantità della schiuma... c'era un'atmosfera pesantissima", continua Stefano, che ha servito loro le birre. Poi, se ne sono andati, sgommando come sono arrivati. Ha chiuso il locale, e poi è tornato a casa. "Ho sperato di non vederli più ", confessa Stefano, "ho pensato che avevo avuto paura". Oggi , scrive ancora, "ripensandoci alla luce dei fatti recenti, forse non me ne vergogno più, provo solo una stima enorme per Willy e per la sua sterminata mole di coraggio racchiusa in uno scricciolo d'uomo".

Funerali sabato, niente tv

I funerali del ragazzo 21enne ucciso in un violento pestaggio si svolgeranno sabato mattina nella cittadina di Paliano. Il sindaco di Paliano, Domenico Alfieri: "Il funerale si svolgerà purtroppo in una situazione di emergenza sanitaria su cui c'è un grande impegno per l'organizzazione". Alfier continua: "In mattinata ho un incontro in Questura per definire tutti i particolari, dopodiché se tutto andrà come deve andare ufficializzeremo lo svolgimento del funerale presso la nostra struttura sportiva, il campo Piergiorgio Tintisona, con molta probabilità sabato alle ore 10. Ci sarà a presiedere il vescovo di Palestrina, Mauro Parmeggiani". Il primo cittadino ha spiegato: "Il comune oltre a stare vicino alla famiglia moralmente ha ritenuto giusto stare vicino alla famiglia economicamente; sosteniamo le spese funebri per la cerimonia. In più ringrazio il presidente Zingaretti e il presidente del consiglio regionale Mauro Buschini che fin dal primo momento ha seguito la nostra richiesta di poter coinvolgere la regione nel sostegno delle spese legali. Dopo la sorpresa, il dolore, l'incredulità ci siamo subito prefissati l'obbiettivo di restare vicino alla famiglia, e non solo nelle fasi iniziali come di solito avviene, saremo vicini alla famiglia sempre in una fase che sarà lunga, per il processo e per il dolore che non è solo della famiglia ma di una comunità intera". Alfieri ha ricordato: "Nel rispetto del volere espresso dalla famiglia di Willy sarà vietato l'ingresso alle telecamere e ogni tipo di ripresa, anche attraverso smartphone, tablet e dispositivi simili: la cerimonia sarà esclusivamente un momento di raccoglimento, riflessione e preghiera comune".

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Ieri sera a Paliano in migliaia hanno camminato silenziosamente per le vie del paese. Maglietta bianca e fiaccola tra le mani per ricordare il loro amico e concittadino Willy Monteiro. Tantissimi i giovani in lacrime arrivati da tutto il circondario per dire 'mai più' alla violenza.

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Sindaco di Colleferro: "A padre Willy ho chiesto di perdonarci"

"Quando il padre di Willy, abbracciandomi forte mi ha ringraziato ho provato vergogna. Quando l'ambasciatore di Capo Verde, in un abbraccio successivo mi ha ringraziato di nuovo avrei voluto sparire. Grazie? Di cosa? Ad entrambi ho chiesto di perdonarci, ho chiesto scusa con la poca voce che mi rimanere in questi giorni. Quando indossi la fascia rappresenti tutti e ti senti sulle spalle il peso dei limiti e delle responsabilità che tutti abbiamo". Lo scrive in un lungo post su Facebook Pierluigi Sanna, sindaco di Colleferro, dove la notte tra sabato e domenica scorsi è stato ucciso il giovane 21enne Willy Monteiro Duarte.

Punti ancora da chiarire

Sull'aggressione vanno ancora chiariti alcuni punti. Intanto vi è discordanza tra le versioni dei quattro ragazzi arrestati con l'accusa di omicidio preterintenzionale. I fratelli Marco e Gabriele Bianchi e Mario Pincarelli, si sono detti estranei al pestaggio. Sarebbero intervenuti per dividere chi stava litigando, e avrebbero ammesso solo di avere dato a Willy una spinta e nulla più. Dall'altra Francesco Belleggia, presente all'inizio del primo litigio tra due gruppi di giovani all'esterno del locale di Colleferro. Sarebbe stato lui a tirare in ballo i due Bianchi e Pincarelli per i colpi inferti a Willy e a un suo amico. Quest'ultima ricostruzione trova riscontro in altre, fatte dai ragazzi presenti ne sentiti dagli inquirenti. 

La difesa dei tre arrestati ha però consegnato dei nomi di altri testimoni che avrebbero affermato di avere assistito a una scena diversa da quella ricostruita finora. Le loro testimonianze dovrebbero essere acquisite nelle prossime ore. Secono i legali sarebbero messi in discussione altri aspetti, come ilò numero delle persone presenti a bordo del Suv sul quale viaggiavano i fratelli Bianchi, e le responsabilità individuali degli arrestati.