Roma, 18 aprile 2024 – Approvata ieri al Senato si avvia a diventare legge ed entrare in vigore già a partire dal prossimo anno scolastico la riforma del voto in condotta, che torna nella scuola dell’obbligo a partire dalle medie. A volerlo è stato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che ha messo a punto il disegno di legge come risposta ai comportamenti, un po’ troppo sopra le righe e in qualche caso sfociati addirittura in aggressioni, che negli ultimi anni hanno portato alcune scuole italiane agli onori, si per dire, della cronaca. Atti di bullismo e addirittura aggressioni ai professori, spesso filmate con i cellulari e diffuse via social. Adesso in classe, almeno da questo punto di vista, si cambierà registro e il voto in condotta tornerà a pesare e fare media, addirittura tramutandosi in bocciatura in caso di insufficienza.
Il provvedimento, che ora deve passare al vaglio della Camera, prevede anzitutto la reintroduzione della valutazione numerica anche alle scuole medie. Il giudizio sintetico sul comportamento rimarrà, dunque, solamente per i bambini della scuola primaria. Per tutti gli altri ci sarà il voto espresso in decimi e farà media con le altre materie.
Sia alle medie che alle superiori, se non si raggiungerà il 6 in condotta scatterà la bocciatura automatica. Naturalmente la scuola non abdica al suo compito di agenzia formativa e il provvedimento scatterà solo in caso di mancanze disciplinari particolarmente gravi e ripetute nel corso dell’anno scolastico. "Si tratta di un importante passo in avanti nella costruzione di una scuola che responsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti - spiega il ministro Giuseppe Valditara - A differenza di quanti parlano di misure autoritarie e inutilmente punitive io rivendico la scelta di dare il giusto peso alla condotta nel percorso scolastico degli studenti". Negli istituti superiori con il 6 in condotta si avrà un debito formativo e a settembre si dovrà superare un test di educazione civica. Chi non supera l’8 in condotta perderà fino a 3 punti di credito scolastico, punteggio che andrà a influire sul voto di Maturità. Cambiano anche le sospensioni: non ci sarà più l’allontanamento da scuola e lo studente dovrà partecipare ad attività scolastiche di riflessione e a una verifica finale da sottoporre al consiglio di classe.
Chi avrà più di due giorni dovrà partecipare ad "attività di cittadinanza solidale" in strutture convenzionate. Il provvedimento introduce anche multe per i reati commessi ai danni di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola a causa o nell’esercizio delle sue funzioni. La somma varia dai 500 ai 10.000 mila euro. Soddisfatto Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi. "Credo che abbiamo assistito a numero di episodi che hanno fatto dire a tutti che serviva in qualche modo una stretta sulla libertà di comportamento. A scuola ci si deve comportare bene".