Roma, 8 agosto 2020 - Svolta nel giallo di Viviana Parisi e del piccolo Gioele, scomparsi da lunedì 3 agosto. Oggi è stato trovato il cadavere irriconoscibile, perchè sfigurato dai cinghiali, di una donna nei boschi di Caronia ( Messina). E solo in serata è arrivata la conferma: secondo quanto si apprende da fonti investigative, il cadavere è di Viviana, riconosciuta dalla fede al dito con scritto il nome del marito, Daniele Mondello. La dj, sul cui corpo sarà svolta l'autopsia, potrebbe essersi uccisa oppure potrebbe essere deceduta per morte violenta. E' quanto dicono gli inquirenti che hanno sequestrato nell'area dov'è stata trovata la donna un traliccio che regge cavi dell'energia elettrica per capire se la Parisi possa essersi gettata dall'alto dopo essere salita sull'impalcatura. Sembra che la donna sia morta "da diversi giorni". Ancora nessuna traccia del piccolo Gioele, che era con la mamma al momento della scomparsa. Intensificate le ricerche che riprenderanno all'alba di domenica. Per le ricerche vengono utilizzati anche cani molecolari. Oltre ai gioielli, il marito avrebbe riconosciuto, secondo quanto apprende l'Adnkronos, anche dei vestiti e le scarpe della moglie. Nel tardo pomeriggio è stata invece ritrovata l'altra donna che si cercava da ieri nella stessa zona.
Il corpo ritrovato a Caronia
La donna trovata morta a Caronia indossa un paio di pantaloncini jeans, una maglietta e un paio di scarpe bianche. Una scarpa era indossata, l'altra è stata trovata vicino al cadavere che giaceva bocconi tra gli alberi di una boscaglia, non molto distante dal punto dell'autostrada A20 da cui Viviana Parisi si è allontanata. Almeno un indumento sembra corrispondere a uno dei capi che indossava la dj il giorno della scomparsa.
Il cadavere, irriconoscibile perché sfigurato dai cinghiali, non appartiene all'altra donna che si cercava nella zona: la 43enne (stessa età della Parisi) è stata ritrovata dopo un giorno di ricerche a casa di un'amica. Madre di tre figli, era scomparsa a Castel di Lucio, un piccolo paese dei Nebrodi a una ventina di chilometri da Caronia. Si era allontanata con una Fiat Bravo e aveva lasciato il cellulare in casa: è stata rintracciata da un'amica a Sant'Agata di Militello, altro centro a una trentina di chilometri da Caronia. Sulle ragioni della sua scomparsa, la donna viene sentita ora dai carabinieri.
"C’è un video, è lei". Ma il marito nega
Gioele
Proseguono con rinnovato vigore le ricerche del piccolo Gioele. Uomini, mezzi e cani molecolari sono in azione. L'area divisa per reticoli è di oltre 300 ettari. Le ricerche si svilupperanno a partire dal punto in cui è stato ritrovato il corpo irriconoscibile della donna. In linea d'aria è a meno di un chilometro dalla galleria Pizzo Turda nel quale Viviana Parisi ha avuto il lieve incidente con il furgone degli operai di una ditta di manutenzione. Secondo la ricostruzione degli stessi operai, che si sono subito fermati per deviare il traffico, la donna avrebbe proseguito per un tratto e poi sarebbe scomparsa. I vigli del fuoco hanno seguito le sue tracce per alcune centinaia di metri. La logica avrebbe voluto che Viviana imboccasse un varco sul lato destro della carreggiata. Invece, la posizione del cadavere di Viviana indica che abbia lasciato a piedi l'autostrada scavalcando il guard rail a sinistra. Da qui si sarebbe allontanata per alcune centinaia di metri prima di trovare la morte nella boscaglia vicina. Gli operai sostengono che era sola (altri dicono che fosse con il figlio). Resta da capire a questo punto dove sia finito Gioele. La speranza è che la donna abbia affidato il bambino a qualcuno. Accanto a questo filo di speranza vi è però anche la terribile ipotesi che il bambino sia morto e il suo corpo sia stato fatto a pezzi dai cinghiali. Il medico legale, infatti, ipotizza che Viviana Parisi sia morta lo stesso giorno della scomparsa.
Il 'buco' di venti minuti
"Gli scontrini del pedaggio ci dicono che ci sono venti minuti di buco tra il momento in cui è uscita e il momento in cui è rientrata. Dal suo paese, Venetico, ha raggiunto Milazzo. Qui, anziché fermarsi come aveva detto al marito, ha imboccato l'autostrada in direzione Palermo ed è uscita allo svincolo di Sant'Agata, senza pagare il pedaggio. A Sant'Agata non sappiamo cos'abbia fatto per venti minuti, poi si è rimessa in marcia fino al punto in cui è accaduto l'incidente in autostrada". Una ricostruzione puntigliosa, che il procuratore svela alla Stampa. Viviana dunque ha cambiato programma. "Non ci sono testimoni che ce lo confermino - dice Cavallo - E purtroppo non ci sono registrazioni video: le videocamere dell'autostrada sono tutte guaste e i caselli sono automatici. Tranne che all'inizio del viaggio: a Milazzo in macchina c'era lei con il figlio".