Venerdì 28 Giugno 2024

Vittorio Cecchi Gori ricoverato in terapia intensiva, Valeria Marini: “Migliora”

L’ex produttore cinematografico è al policlinico Gemelli di Roma con un’insufficienza respiratoria. L’agente di Rita Rusic in tv: “Situazione molto grave”. La parabola dagli anni d’oro ai guai giudiziari

Vittorio Cecchi Gori nel 2019 (Ansa)

Vittorio Cecchi Gori nel 2019 (Ansa)

Roma, 14 febbraio 2024 –  Starebbero migliorando le condizioni di Vittorio Cecchi Gori. L’ex produttore cinematografico ed ex presidente della Fiorentina è stato ricoverato a inizio settimana in terapia intensiva al Policlinico Gemelli di Roma a causa di un'insufficienza respiratoria. A rassicurare sul suo stato di salute è l’ex compagna Valeria Marini. “E' un uomo forte, ho sentito il suo medico e mi sembrava più tranquillo. Mi ha detto che le condizioni di Vittorio stanno migliorando''.  Cecchi Gori, 82 anni ad aprile, già nel 2017 era stato ricoverato sempre al Gemelli per un'ischemia cerebrale.

A dare notizia del ricovero era stato questa mattina Angelo Perrone, press agent e amico di Rita Rusic, l’ex moglie di Cecchi Gori, tornata ad essere la sua compagna di vita dopo un lungo periodo di separazione. Perrone ha parlato a ‘Storie Italiane’ su Rai 1. "Rita si era sentita con i medici perché Vittorio aveva accusato nel fine settimana dei battiti del cuore molto bassi ed era stato preventivato per lunedì un ricovero per accertamenti  – ha spiegato Perrone in diretta tv  –.  Tra lunedì notte e martedì c'è stata una crisi respiratoria ed è stato portato in terapia intensiva. La situazione è apparsa molto grave come quella di 7 anni fa".

Valeria Marini: “Il suo medico è più tranquillo”

Qualche ora dopo è Valeria Marini a fornire nuovi dettagli sulle condizioni di Cecchi Gori:  "L'hanno portato in terapia intensiva per questa insufficienza respiratoria e ora è sotto controllo  – fa sapere l'attrice – ma fortunatamente ho sentito il suo medico e mi sembrava più tranquillo, speriamo bene, lui è un uomo forte. Se sarà possibile più tardi lo andrò a trovare''. 

Dal 2020 Vittorio Cecchi Gori sta scontando ai domiciliari un cumulo di pena di oltre 8 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta nel caso del fallimento della casa di produzione Safin e altri reati finanziari. 

La parabola: dagli anni d’oro del cinema ai guai giudiziari 

Nato a Firenze nell’aprile del 1942, Vittorio Cecchi Gori muove i primi passi nell’industria cinematografica a fianco del padre Mario, già produttore di registi del calibro di Risi, Monicelli, Scola, Fellini per citare alcuni. Vittorio guida con successo l’attività di famiglia che continua a proliferare anche dopo la morte del papà. Film premiati agli Oscar come ‘Il postino’ di Massimo Troisi e ‘La vita è bella’ di Roberto Benigni sono prodotti da lui. Nel frattempo l’impero Cecchi Gori si allarga alle tv, prima con l’emittente regionale Canale 10, poi con VideoMusic (Tmc2) e Telemontecarlo, che diventerà poi La7. Sono anche gli anni della Fiorentina e dell’impegno politico. Vittorio viene eletto al Senato con i Popolari. Rimarrà in Parlamento 7 anni.

Arrivano poi le difficoltà economiche con la vendita delle televisioni e i guai giudiziari. Nel 2001 viene indagato per riciclaggio dopo il ritrovamento di una cassaforte con cocaina nell’appartamento a Palazzo Borghese che condivideva con Valeria Marini. Nello stesso anno l’ex moglie Rita Rusic presenta al Tribunale di Los Angeles la richiesta di metà del patrimonio dell'ex marito, stimato allora intorno ai 4.500 miliardi di vecchie lire, vantando un accordo prematrimoniale.

Due anni dopo l’arresto per il fallimento della Fiorentina, per cui sarà condannato in via definitiva a tre anni e quattro mesi di carcere, tre dei quali coperti dall'indulto. Nel 2008 è di nuovo arrestato, stavolta con l’accusa di bancarotta fraudolenta della casa di produzione Safin. Finirà ancora in manette tre anni dopo, ancora una volta per bancarotta fraudolenta. L’accusa è di aver distratto  beni alla Fin.Ma.Vi. spa, provocandone il crac. Cecchi Gori sarà poi condannato in Cassazione per una pena complessiva di i 8 anni, 5 mesi e 26 giorni di reclusione, che ha iniziato a scontare nel 2020. 

Tre anni prima il ricovero in seguito a una grave ischemia cerebrale: in quell’occasione Cecchi Gori si riavvicina a Rita Rusic dopo 10 anni di rapporti inesistenti e ai figli Mario e Vittoria. 

I due si erano conosciuti nel 1981, sul set di del film ''Asso''. Il loro matrimonio era durato 16 anni. 

I messaggi degli amici

Intanto arrivano i messaggi degli amici di Vittorio Cecchi Gori con gli auguri per una pronta guarigione.  ''Con lui ho fatto almeno una quindicina di film - ricorda Massimo Boldi - gli auguro di superare ogni ostacolo come ha già fatto in altre occasioni”.

I ricordi di Federico Moccia: “La sua passione per il tennis, le sue feste divertentissime e poi i successi sul grande schermo”

"A Vittorio Cecchi Gori non posso che augurare sempre il meglio – dice lo scrittore e autore cinematografico Federico Moccia, di cui l’imprenditore produsse il film ‘Scusa se ti chiamo amore’  – spero che si riprenda presto e che possa ancora, con la sua curiosità e il suo inconfondibile accento toscano, tornare a farci divertire con le sue memorabili battute. L'ho conosciuto fin da giovanissimo, quando magro e aitante giocava ininterrottamente a tennis e vinceva: era più che il suo sport preferito, era una autentica passione. Come produttore ha decretato i successi della coppia Castellano & Pipolo, dove Pipolo è Giuseppe Moccia ovvero mio padre... con attori come Adriano Celentano, Christian De Sica, Enrico Montesano, Carlo Verdone, Diego Abatantuono, Ornella Muti, Eleonora Giorgi: era bellissimo vederli lavorare tutti assieme!".

Proseguono i ricordi dello scrittore: "Spesso andavo alle sue bellissime cene e feste, che organizzava nella sua villa a Monte Mario: divertentissime! Senza contare poi che da lì si vedeva tutto lo splendore della Roma notturna, specchiata nelle acque della sua piscina a sfioro. Davvero spero tanto che stia presto bene”.