È l’unico indagato ed è in carcere da luglio con l’accusa di omicidio, ma del suo Dna non è stata trovata traccia sul luogo del delitto né sul corpo della vittima. La difesa di Louis Dassilva accoglie con comprensibile soddisfazione le conclusioni della perizia genetica sul caso di Pierina Paganelli, 78enne testimone di Geova uccisa a coltellate il 3 ottobre 2023 nel garage del condominio dove viveva, in via del Ciclamino a Rimini. "Un risultato determinante – dice l’avvocato Riario Fabbri, che insieme al collega Andrea Guidi assiste Dassilva, vicino di casa dell’anziana – che esclude il nostro assistito dalla scena del crimine oltre ogni ragionevole dubbio".
Anche la moglie di Dassilva, Valeria Bartolucci "esprime una sommessa soddisfazione per quanto appreso dalla stampa (la notizia è stata data dal nostro giornale, ndr)", dice il suo avvocato, Chiara Rinaldi. "D’altronde – continua – è circa un anno che la stessa urla l’innocenza del proprio congiunto in ogni sede. Quello che ora auspichiamo venga fatto, e credo di poter parlare anche per tutte le parti coinvolte in questa orribile vicenda è continuare ad indagare e quindi che si verifichi la paternità di quelle tracce di Dna che ancora restano sconosciute. La moglie: ‘urla da un anno la sua innocenza’".
A questo punto rimane il tema della telecamera della farmacia che la sera dell’assassinio ha ripreso un soggetto che, secondo gli investigatori, è Dassilva. Sul punto è in corso e si procederà nelle prossime settimane a un esperimento giudiziale, un incidente probatorio per ricreare le stesse condizioni presenti della sera del 3 ottobre 2023.