Mercoledì 15 Gennaio 2025
ANNA GIORGI
Cronaca

Violenze di Capodanno in Duomo: che cos’è la taharrush gamea. Ancora “caccia” al supertestimone che ha salvato la ragazza belga

Milano, gli investigatori di Squadra Mobile e Procura stanno visionando i frame delle telecamere: ci sono tante immagini, non quella della persona “grande di età” che ha aiutato la giovane di Liegi

Prosegue l'inchiesta sulle aggressioni sessuali a Capodanno in piazza Duomo. Coordinata da Letizia Mannella, indagini in corso

Prosegue l'inchiesta sulle aggressioni sessuali a Capodanno in piazza Duomo. Coordinata da Letizia Mannella, indagini in corso

Milano – Il lavoro di ricerca e analisi dei frame che hanno inquadrato gli abusi di Capodanno, prosegue in una collaborazione tra Procura e squadra Mobile. Manca ancora l’identità dell’uomo che avrebbe aiutato la ventenne di Liegi a liberarsi dalla presa dei trenta uomini, perlopiù immigrati, che l’avrebbero circondata con l’ormai famigerata tecnica del “taharrush gamea“, che configura le molestie.

L’uomo, descritto come “grande di età” sarebbe un testimone importante di quanto successo anche la notte di capodanno di quest’anno, violenze avvenute con le stesse modalità di tre anni fa. La coppia di emiliani sentita due giorni fa in procura, sarebbe rimasta vittima di abusi da parte di quel “muro umano”, in particolare la ragazza ventenne ma suo marito sarebbe riuscito a salvarla dal “branco”, tirandola fuori mentre i ragazzi la stavano accerchiando, come hanno fatto con altre donne.

Sono almeno cinque i casi, alcuni con più vittime nello stesso momento, su cui stanno indagando la procuratrice aggiunta Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo con gli investigatori della Squadra mobile. Al momento, inquirenti e investigatori hanno raccolto la denuncia e il verbale di una studentessa belga, la prima ragazza a far emergere sui media ciò che era successo a due passi dal Duomo, all’imbocco della Galleria, che era con altri amici quella notte, tra cui tre ragazze. E poi ancora la denuncia e il racconto di un’avvocata lombarda e la denuncia di una giovane inglese, presentata in Inghilterra. L’avvocata avrebbe raccontato già a verbale, mentre i due inglesi avrebbero presentato denuncia non ancora trasmessa a Milano però. La procura si dice fiduciosa perché i filmati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza sono tanti, soprattutto ora che gli investigatori hanno indicazioni chiare del punto in cui sono avvenute le molestie.

La ragazza emiliana è stata molto precisa: “Ho vissuto momenti di profonda paura, di pericolo, non riuscivo ad uscire da quel corridoio di uomini, ero accerchiata, trascinata, spinta di qua e di là, alla fine il mio compagno è riuscito a salvarmi”, ha spiegato la giovane ascoltata in Procura, così come il fidanzato, in deposizioni durate circa tre ore. “Lui cercava con tutte le forze di tirarmi fuori e solo a fatica ce l’ha fatta”, ha detto ancora la ragazza, chiarendo che ad un certo punto, infatti, è riuscito a prenderla di peso e l’ha portata via da quel “muro umano”.