Giovedì 16 Gennaio 2025
NICOLA PALMA
Cronaca

Violenza sessuale fuori dalla discoteca a Milano. Ora è caccia al branco che ha accerchiato la 19enne e il fidanzato

Passando al setaccio le telecamere e i profili social dell’unico arrestato, un 36enne egiziano, i carabinieri vogliono dare un volto ai componenti del gruppo che ha assalito la coppia di giovanissimi nella notte tra venerdì 10 e sabato 11

Milano, 16 gennaio 2025 – L'analisi delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza. I social al setaccio, partendo dai profili dell'unico arrestato, il trentaseienne egiziano Mohamed Hassan Mansour N., e di un connazionale ventenne identificato. E la testimonianza delle due vittime. Sono i punti-chiave dell'indagine dei carabinieri per cercare di identificare tutti i componenti del gruppo che nella notte tra venerdì 10 e sabato 11 gennaio 2025 ha prima accerchiato una coppia di giovani fidanzati in via Valtellina e poi palpeggiato seno e glutei di lei, una studentessa universitaria fuori sede di 19 anni.

Le telecamere

Carabinieri all’esternoe davanti al parcheggio  della discoteca Alcatraz in via Valtellina
Carabinieri all’esterno della discoteca Alcatraz a Milano (foto Ansa)

I militari sono partiti dalla visione degli occhi elettronici installati sia all'interno della discoteca Alcatraz, dove la coppia ha trascorso la serata, sia nell'area di carico e scarico merci del supermercato d'angolo con viale Stelvio, a due passi dalle rampe d'ingresso del parcheggio interno. Innanzitutto, bisogna capire se anche gli aggressori fossero all'interno del locale e se abbiano preso di mira lì i fidanzati, seguendoli all'uscita, o se li abbiano incrociati per strada e abbiano approfittato del fatto che si trovavano da soli in un luogo poco illuminato. La telecamera posizionata in quel punto avrebbe ripreso il raid: in quei frame potrebbero esserci i volti dei fuggitivi.

I social

Partendo da quelle facce, i militari del Nucleo operativo della Compagnia Duomo, coordinati dal maggiore Gabriele Lombardo, potrebbero cercarne traccia nei profili social del trentaseienne egiziano, riconosciuto senza ombra di dubbio dalla ragazza come uno dei molestatori, o di quelli del ventenne connazionale, residente in zona Navigli, indicato dalla vittima come un altro dei possibili membri della banda (pur non riuscendo ad attribuirgli con certezza un ruolo definito nella rapina o nella successiva violenza sessuale) e identificato già quella notte dagli investigatori dell'Arma. Nel caso si trattasse di persone con precedenti (a differenza dell'arrestato che risulta incensurato), un aiuto decisivo potrebbe arrivare anche dal sistema di riconoscimento facciale, che rimanda percentuali di compatibilità tra un viso di un sospettato inserito nel software e quelli fotosegnalati dalle forze dell'ordine.

Il racconto choc

Stando a quanto riferito dai due fidanzati, tutto è avvenuto attorno alle 4.20. Il ventunenne e la diciannovenne sono usciti dall'Alcatraz e si sono appartati sotto il porticato. Lì all'improvviso sono spuntati gli aggressori, "dieci-dodici di etnia maghrebina" li ha descritti la diciannovenne: hanno puntato al portafogli e al cellulare di lui e alla borsetta di lei, ma la reazione delle vittime ha fatto fallire il tentativo di rapina. A quel punto, è scattato il raid sessuale nei confronti della ragazza, che è stata palpeggiata nelle parti intime per alcuni interminabili secondi.

L'intervento di vigilantes e carabinieri

Le urla di aiuto hanno richiamato l'attenzione degli addetti alla sicurezza dell'Alcatraz, che hanno inseguito il trentaseienne che indossava jeans e giubbotto beige. Proprio in quel momento, due carabinieri della stazione Garibaldi, in pattuglia nella zona per un servizio di controllo straordinario nella macroarea che ruota attorno alla Centrale, sono passati in via Valtellina: sono scesi dalla macchina e hanno bloccato l'egiziano, arrestandolo per tentata rapina in concorso e violenza sessuale.