Hanno paura a tornare a casa da sole di sera. Ma una volta a casa non si sentono meglio. La sicurezza percepita rispetta la regola delle temperature: al diavolo il termometro se il disagio è reale, per strada e dentro quello che dovrebbe essere un rifugio ma è diventato il teatro delle peggiori violenze. L’angelo del focolare, dopo millenni passati a infornare torte di mele, guarda con sospetto il suo mondo di vaniglia e cannella. L’uomo nero potrebbe entrare di notte e mangiarsi anche lei. Peggio: a volte abita proprio lì. Peggio ancora: una se lo coltiva da bambina, il suo carnefice, nel momento in cui considera la gelosia una prova d’amore e non un buon motivo per scappare. Essere donna, messa così, indirizza verso uno stato d’ansia permanente.
Lo conferma il 3° Rapporto dell’Osservatorio sulla sicurezza della casa Censis –Verisure ricordando i 25.260 casi di maltrattamenti contro familiari e conviventi nel 2023, con un più 2,8% rispetto all’anno precedente. Aggiunge un’ulteriore nota amara la ricerca "Giovani Voci per Relazioni Libere" condotta da Differenza Donna tra ragazzi e ragazze (14-21 anni): il 30% crede che la gelosia sia una dimostrazione d’amore, mentre il 19% considera la geolocalizzazione accettabile e il 39% dice di aver subìto violenze.
La scrittrice cilena Marcela Serrano invita a non scoraggiarsi: "Una donna è la storia delle sue azioni e dei suoi pensieri, di ferite ed entusiasmi, vittorie e sconfitte. Una donna è anche e sempre la storia di molti uomini. Una donna è la storia del suo paese e della sua gente. Cambiare se stesse, migliorarsi, è un processo lento, complicato, ma perseguibile. Sbaglia ancora. Prova ancora". Sui social tempo fa c’era un trend in cui si chiedeva alle ragazze cosa avrebbero fatto se gli uomini fossero scomparsi per 24 ore: andare a correre la sera, girare per la città ascoltando musica e indossare quello che preferisco. Poi è arrivato quel video: preferireste perdervi in un bosco con un uomo o un orso? Dalle risposte si è capito che le donne ci provano a cambiare e sono stufe di sbagliare, ma galleggiano sempre nell’insicurezza. Da anziane si ritrovano spesso sole e non aprono nemmeno al postino. Da ragazzine restano intrappolate nell’inferno dell’amore giovane tra ceffoni scambiati per gesti di affetto e la candida ammissione di Claudio, 19 anni: "Se prendi le botte vuol dire che sotto sotto ti piace, che ci stai".
La psicologa Anna Oliverio Ferraris mette in guardia: "Dietro al bisogno di controllo preme l’insicurezza, motore della gelosia. Alimentata dal fatto che oggi questi ragazzini non frequentano più il gruppo come un tempo". Fingono di farlo sui social, spiega, ma in realtà sono soli. Incollati nella coppia senza scampo: "Il gruppo portava fuori casa, sdrammatizzava anche una cosa seria come l’amore, forniva appoggio e confronto. Ci salvava il cortile, dove oggi non fanno nemmeno parcheggiare le biciclette".