Venerdì 14 Marzo 2025
REDAZIONE CRONACA

Villa Wanda salva "grazie" all'introvabile Maurizio Gelli. E ora il Venerabile pensa di venderla

La difficoltà di notificare gli atti al figlio dell'ex capo della P2 ha ritardato il processo e favorito la prescrizione. Sulla splendida dimora ancora due vincoli del Banco Ambrosiano e dell'agenzia delle entrate SU LA NAZIONE OGGI IN EDICOLA E SU EDICOLA ON LINE

Licio Gelli a Villa Wanda

Arezzo, 10 gennaio 2014 - Se Villa Wanda si salva per prescrizione e viene restituita ai Gelli senza più il vincolo del sequestro penale, il "merito" è anche di Maurizio, il più giovane e il meno amato dei figli del Venerabile che in passato lo ha accusato di avergli sottratto una parte del patrimonio all'estero, in particolare in Uruguay dove il rampollo è residente da trent'anni. La procura infatti è andata incontro a grosse difficoltà nel notificare gli atti a Maurizio e ciò ha contribuito ad allungare i tempi del processo, favorendo l'estinzione del reato di frode fiscale contestato a Licio senior, ai figli, alla moglie e al nipote prediletto.

Conviene ripartire dalle date. Secondo il giudice Gianni Fruganti, che ha accolto un'eccezione delle difese, il processo si è prescritto il 2 gennaio, sei giorni prima dell'udienza di giovedì, a sette anni e mezzo esatti dal contratto con cui Villa Wanda fu ceduta, il 2 luglio 2007, dalla società dei figli Raffaello, Maria Rosa e Maurizio a quella costituita dalla moglie Gabriela Vasile e dal nipote Alessandro Marsili. Se insomma le udienze fossero cominciate qualche mese prima, si sarebbe probabilmente fatto in tempo ad arrivare almeno a una sentenza di primo grado, anche se la prescrizione sarebbe sicuramente scattata in appello.

Bene, il ritardo è in gran parte dovuto ai tempi lunghi richiesti dalle notifiche a Maurizio. La procura lo ha prima cercato fra gli irreperibili in Italia, poi lo ha finalmente scovato all'anagrafe del Comune nell'elenco degli aretini residenti all'estero. Ma così si sono persi mesi preziosi e ci si messa di mezzo anche una riforma legislativa sulla giustzia, quella della riforma della contumacia che dal 14 maggio ha costretto a ripetere tutte le notifiche. Risultato: il processo è arrivato in aula già prescritto. Almeno nell'interpretazione del giudice Fruganti, perchè i calcoli del procuratore capo Roberto Rossi erano diversi e postdatavano le ultime appendici di reato al 2012. Ora la procura deve valutare se presentare appello.

Intanto Gelli medita se mettere in vendita Villa Wanda, per la quale ci sarebbe già un acquirente di prestigio. La casa è splendida ma è diventata scomoda per un quasi novantenne che vorrebbe ritirarsi nella sua città d'origine, Pistoia. Sull'immobile, però, anche dopo la decadenza del sequestro penale, gravano due vincoli: un'ipoteca del Banco Ambrosiano e una trascrizione alla conservatoria dei registri immobiliari dell'agenzia delle entrate, a garanzia del debito fiscale da 17 milioni contestato ai Gelli. Prima di pensare a vendere bisogna risolvere quelli.