Martedì 12 Novembre 2024
SETTIMO BAISI
Cronaca

Villa Minozzo, un neonato dopo 30 anni. Fiocco azzurro per Axel, il borgo di montagna in festa

La famiglia: "Da qui non ci muoveremo più". Il nome è un omaggio al cantante dei Guns N’ Roses, gruppo preferito della madre Simona

Il piccolo Axel con mamma Simona Albertini e papà Thomas Richeldi

Il piccolo Axel con mamma Simona Albertini e papà Thomas Richeldi

Villa Minozzo (Reggio Emilia), 14 novembre 2023 – Rinasce il borgo di Tizzola di Villa Minozzo sull’Appennino reggiano, per 30 anni assopito nel silenzio della valle, finalmente risvegliato dal vagito di Axel, un bellissimo bimbo nato il 6 novembre all’ospedale di Reggio Emilia. Appena uscito è stato portato in montagna con la mamma Simona e il papà Thomas, perché da subito deve respirare l’aria buona del crinale.

Axel, oltre a essere la gioia di mamma, di papà e dei nonni, è il principino delle favole per i 25 abitanti abitanti del vecchio borgo dell’Appennino essendo il primo nato dopo tre decadi di torpore. E, appresa la notizia della sua nascita dal nastro azzurro appeso all’angolo della piazza, si sono tutti messi in fila davanti alla casa dei genitori, aspettando a turno per fare la conoscenza con il piccolo nuovo abitante del paesino, che grazie a lui ora conta 26 residenti (anche se per la maggior parte anziani).

Già il nome voluto dalla mamma è un segnale di forza, per il piccolo Axel: un omaggio al leader (Axl Rose, ndr ) del gruppo musicale Guns N’ Roses che lei da ragazza amava molto. La mamma Simona Albertini, 41 anni, è originaria dell’Appennino reggiano, mentre papà Thomas Richeldi arriva dalla provincia di Modena: vivevano e lavoravano a Reggio Emilia, in città, però avevano l’Appennino nel cuore e sette anni fa non hanno resistito al forte richiamo della montagna, mai abbandonata. Hanno "dato un calcio alla città" e si sono trasferiti definitivamente a Tizzola, paese di provenienza della famiglia di Simona, e lì hanno scelto di vivere, rinunciando alle comodità della città e quindi con maggiori sacrifici, ma anche con tanti altri vantaggi. In montagna hanno trovato lavoro: Simona impiegata alla Cna e Thomas muratore presso un’importante azienda edile del territorio e l’arrivo di Axel, non privo di preoccupazioni ma ben organizzato, va a completare il quadro del loro programma di una piccola famigliola montanara.

"Sono nata e cresciuta a Tizzola – afferma Simona – ho lavorato per 14 anni a Reggio Emilia e 7 anni fa con mio marito abbiamo deciso di lasciare la città e tornare a vivere sull’Appennino. Adesso poi con l’arrivo di Axel non ci muoveremo mai più da qui". Raccontano Simona e Thomas con gli occhi che sprizzano di gioia: "Non esistendo più il punto nascite all’ospedale di Castelnovo Monti, abbiamo scelto il percorso del parto cesareo e tutto è andato bene. La scelta è stata fatta per evitare il rischio del parto in ambulanza o in elicottero, che è già accaduto. Ora siamo felici di questa scelta e Axel crescerà in montagna. Nel nostro piccolo riusciamo così ad andare in controtendenza rispetto al calo demografico del nostro Appennino: qui per la maggior parte i paesi sono abitati da poche persone, quasi tutti anziani; non di rado capita il festeggiamento di qualche centenario. Siamo abbastanza tranquilli perché il bimbo è sano. I servizi principali sono a Castelnuovo Monti, ma anche qui abbiamo il medico, la farmacia e la Croce Verde e, in caso di emergenza, sono tutti pronti a intervenire. La gente di montagna è molto solidale, all’occorrenza tutti corrono. Anche per questo, siamo felici che il nostro piccolo cresca qui". 

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