Roma, 2 settembre 2016 - La vignetta choc di Charlie Hebdo sule vittime del terremoto in Italia ha suscitato l'indignazione generale, dai social network ai politici, la condanna è unanime. Sui social molti utenti infuriati hanno reagito scrivendo: "Non sono più Charlie". La vignetta di Charlie rappresenta delle vittime del terremoto come tipi di pasta. Due persone insanguinate sono indicate come "penna al sugo al pomodoro" e "penna gratinata". Altre vittime, sepolte in strati di macerie, come "lasagne". Su tutto campeggia il titolo: "Sisma all'italiana".
Espressioni di sdegno sono venute anche da parte di utenti non italiani. E nel nostro Paese hanno trovato una risposta bipartisan dalla politica.
IL SINDACO DI AMATRICE - "Ma come cazzo si fa a fare una vignetta sui morti! Sono sicuro che questa satira sgradevole e imbarazzante non risponde al vero sentimento dei francesi". Così Sergio Pirozzi, primo cittadino della cittadina distrutta dal sisma. "Ben venga l'ironia, ma sulle disgrazie e sui morti non si fa satira - ha aggiunto - e sapremo mostrare come il popolo italiano sia un grande popolo, lo è stato nell'emergenza e lo sarà nella ricostruzione".
ZINGARETTI - Anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, è intervenuto commentando sui social. "Voi siete liberi di fare le vignette che voelte, io sono libero di dire vergognatevi".
ANZALDI (PD) - "La vignetta pubblicata da Charlie Hebdo che vorrebbe fare inaccettabile ironia sulla terribile tragedia del terremoto in Centro Italia è vergognosa e indegna. Come il mondo intero non ha aspettato un attimo ad esprimere vicinanza, in maniera forte e concreta, dopo la drammatica strage nella redazione del giornale satirico francese, così oggi ci aspettiamo che la Francia, a partire dalle sue istituzioni, prenda le distanze da una vignetta che rinnova il dolore nelle tante famiglie italiane che hanno subito il grave lutto del terremoto. Servono le scuse. L'Ambasciata francese in Italia si attivi subito, affinché dal Governo e dalle istituzioni francesi arrivi un segnale chiaro". E' quanto dichiara il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi.
MELONI (FRATELLI D'ITALIA) - "Charlie Hebdo pubblica una vignetta satirica sui morti italiani del terremoto. Non fa ridere, non è sagace, non c'è neppure del "sarcasmo nero". È solo brutta. Si vede che l'ha fatta un cretino. Mi spiace non siano riusciti più a trovare vignettisti capaci". Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.
SAVINO (FI) - "La vignetta di Charlie Hebdo sulle vittime del terremoto in centro Italia è squallida e volgare. Non è satira, è spazzatura". Così Elvira Savino, deputata di Forza Italia.
IORI (PD) - "Il mondo intero si è schierato a difesa di Charlie Hebdo quando il giornale satirico francese fu vittima dell'attentato terroristico compiuto dall'Isis. Con la stessa fermezza, oggi, dobbiamo condannare la vignetta che ironizza sul terremoto che ha devastato il Centro Italia". La deputata del Pd, Vanna Iori, continua: "La satira, anche la più pungente e critica, è sempre legittima, ma fare dell'ironia con le vittime del sisma è inaccettabile: la vignetta è lugubre, disumana, indegna, da rispedire al mittente", e conclude "No, oggi, non possiamo dire 'Je suis Charlie': associare l'immagine della lasagna alle macerie del sisma ci fa orrore; possiamo solo esprimere un sentimento di condanna forte e decisa".
PATRIARCA (PD) - "La vignetta di Charlie Hebdo è di pessimo gusto, fatta da chi non solo non ha creatività, ma nemmeno sensibilità". Lo afferma il deputato del Pd Edoardo Patriarca. "Il giornale francese dovrebbe capire la gravità di questa tragedia. E invece, forse per vedere qualche copia in più, ci specula. Anche la satira ha dei confini. Una vignetta che ha alcuna giustificazione editoriale".
SALTAMARINI (LEGA NORD) - "Vignetta su Charlie Hebdo è ignobile e offensiva per i nostri morti del terremoto Questa non è satira ma spazzatura". Lo afferma sul suo profilo Twitter Barbara Saltamartini, vice capogruppo alla Camera della Lega Nord-Noi con Salvini.
GRASSO - Parole dure dal presidente del Senato Pietro Grasso. "Rispetto la libertà di satira e di ironia, però posso anche dire che ho la libertà di dire che fa schifo", ha detto a margine della festa nazionale dell'Unità a Catania.