
Delitto Stefani, svelato in aula il presunto contratto sessuale. La pm: "Contenuti degradanti". Gli avvocati dell’imputato: era un gioco ispirato al libro “Cinquanta sfumature di grigio“.
Un patto tra il Padrone, il Commissario Giampiero Gualandi, detto anche ‘Il Supremo’, "colui che tutto può sulla sua schiava" e la sua Sottomessa, l’agente Sofia Stefani. È l’incipit del contratto di sottomissione sessuale che avrebbero firmato l’ex comandante dei vigili di Anzola dell’Emilia (Bologna) e la ex collega. Lui, 63 anni, è accusato dell’omicidio volontario della vigilessa 33enne aggravato dal legame affettivo con la vittima e dai futili motivi: con lei aveva una relazione extraconiugale. La donna fu uccisa il 16 maggio 2024 da un colpo al volto partito dalla pistola di ordinanza di Gualandi nell’ufficio dell’uomo nella sede del Comando di Anzola. Ieri, durante la seconda udienza del processo di primo grado davanti alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Pasquale Liccardo, è stato svelato il ’patto sessuale’ firmato dai due, acquisito a seguito dell’esame dei dispositivi informatici: ispirato al libro ‘Cinquanta sfumature di grigio’ di E. L. James (di cui è una versione modificata), è suddiviso in 12 punti che deve rispettare la donna, due riservati all’uomo e tre regole condivise da entrambi. "Non avrò altri padroni", "il contratto può essere rescisso soltanto se il mio padrone me lo consentirà", "eseguirò qualunque ordine del mio padrone senza esitazione alcuna", tra gli ‘obblighi’ per lei. "Io, signore e padrone, mi impegno a dominare l’anima di questa donna sottomessa, divorandola a mio piacimento", una delle regole riservate a lui.
Il libro a cui è ispirato "ha venduto 125 milioni di copie nel mondo, tre milioni e mezzo solo in Italia – dice in aula Claudio Benenati, difensore di Gualandi (ieri in aula in completo grigio gessato) assieme all’avvocato Lorenzo Valgimigli –, libro da cui è stato tratto l’omonimo film" che in Italia "ha battuto il record di incasso nel 2015", senza contare i molti siti web con pratiche Bdsm, ‘fanfiction’ e forum. Contratti così "sono assolutamente privi di efficacia e validità, non sono vincolanti", prosegue Benenati, da essi "non può derivare nessuna conseguenza, effetto o obbligo". Se due adulti sottoscrivono un accordo così "lo fanno unicamente per gioco", è "qualcosa di lecito" da cui "non può ricavarsi nessun elemento rispetto alla contestazione mossa all’imputato". E poi: "La vittima era certo interessata a quei temi, come dimostra la sua continua ricerca su siti web di questo tipo", dicono i legali di Gualandi. La procuratrice aggiunta Lucia Russo ha definito "degradanti" i contenuti del contratto.
Un’udienza con immagini e temi forti, difficile da ascoltare, soprattutto per i genitori della vittima assistiti dall’avvocato Andrea Speranzoni che, presenti in aula, non perdono una parola. Quando viene mostrato il video - realizzato dai carabinieri - della ripresa della scena del delitto subito dopo lo sparo e viene inquadrato il corpo della ragazza esamine sul pavimento, il papà distoglie lo sguardo, si tiene la testa tra le mani. La mamma scoppia in lacrime, confortata dal marito e dal legale. Gualandi, che ora è ai domiciliari e nel processo rischia l’ergastolo, ha sempre detto che "quel colpo è partito in seguito a una colluttazione" e che stava pulendo l’arma. Ieri, hanno testimoniato Catia Bucci e Michele Zampino, presenti al Comando al momento dell’omicidio, e i carabinieri Giuseppe Di Pasquale e Luca Ghirelli ("Faccio questo mestiere da 32 anni e di armi ne ho pulite. Non si può pulire un’arma con il caricatore inserito") che per primi arrivarono sulla scena. Riprodotti gli audio della telefonata al 118 di Gualandi e di quella al 112 di Zampino. Tutti i testimoni concordano sul fatto che Gualandi subito dopo fosse "molto calmo" e "non piangeva".