Mercoledì 17 Luglio 2024

Pubblicarono video hot col viso della Meloni. La premier sarà in tribunale e chiederà 100 mila euro per le donne vittime di violenza

La presidente del Consiglio convocata in aula, la sua legale: “Vuole essere messaggio rivolto a tutte le donne vittime di questo genere di soprusi a non avere paura di denunciare”

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Roma, 19 marzo 2024 - La premier Giorgia Meloni sarà in Tribunale a Sassari il 2 luglio come parte lesa al processo contro padre e figlio di 73 e 40 anni, entrambi sassaresi, accusati di aver pubblicato su un sito internet pornografico statunitense alcuni video contraffatti con il volto della premier su corpi di protagonisti di scene osè. La presidente del Consiglio, rappresentata dall'avvocata Maria Giulia Marongiu, si è costituita parte civile e ha chiesto un risarcimento danni di 100 mila euro.

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Oggi nell'udienza filtro la Meloni è stata convocata a deporre in aula per il 2 luglio. L'avvocata in una precedente udienza aveva spiegato l'intenzione di convocarla: "Vuole essere un messaggio rivolto a tutte le donne vittime di questo genere di soprusi a non avere paura di denunciare". I 100 mila euro di risarcimento saranno devoluti al fondo del ministero dell'Interno per le donne vittime di violenza.

E' stata la polizia di Sassari a condurre le indagini, iniziate nel 2020, sui video fake e pesantemente diffamatori. Grazie al nickname di chi aveva pubblicato i filmati contraffatti gli investigatori sono risaliti all'utenza telefonica da cui erano partiti svelando l'identità dei due presunti autori. Sempre le indagini hanno chiarito che sarebbe stato il 40enne, grazie software per la manipolazione grafica dei video, a modificare i video hard ponendo volto della premier sui corpi delle attrici hard. I video prima di essere bloccati sono rimasti in rete diversi mesi e hanno raccolto milioni di visualizzazioni in tutto il mondo.

Per il 40enne il tribunale di Sassari sta procedendo con rito ordinario, mentre il padre ha chiesto tramite il suo legale Maurizio Serra la messa alla prova e il giudice deciderà la prossima settimana se accogliere la richiesta.