Milano, 7 ottobre 2024 – Aveva 33 anni, era italo-israeliano e viveva in un rifugio per senzatetto. Sono pochi i dettagli su Victor Green, giovane milanese con doppia cittadinanza rimasto vittima dell’attentato avvenuto a Jaffa l’1 ottobre scorso.
A confermare la notizia è stata l’ambasciata italiana di Tel Aviv, dopo alcuni accertamenti effettuati con l’Interpol e la polizia israeliana. Successivamente l’Unità di Crisi della Farnesina ha informato i familiari dell’uomo, alcuni dei quali vivono in Italia.
A vedere le fotografie presenti sul suo profilo Facebook Green aveva avuto esperienze come dj e tatuatore. Da ragazzo aveva frequentato il liceo linguistico.
L’attentato
Il raid in cui ha trovato la morte Green si è verificato a Jaffa, centro dell’area metropolitana di Tel Aviv noto per la coltivazione dei pompelmi, l’1 ottobre scorso, prima dell’attacco missilistico iraniano sullo Stato ebraico.
Quel giorno due uomini con armi automatiche e coltelli hanno iniziato a colpire i passeggeri in un vagone del metrò leggero, dal quale sono poi scesi aprendo il fuoco sulle persone in quel momento presenti sulla banchina e accoltellandole altre, anche fuori dalla stazione.
Sette i morti alla fine dell'attacco. Altre nove persone sono rimaste ferite, quattro delle quali in modo grave. I due assalitori sono stati uccisi poco dopo. Inizialmente sembrava che nell’attentato non fosse coinvolto alcun cittadino italiano. Successivamente si è saputo di Green, probabilmente all’inizio scambiato per israeliano, dato il doppio passaporto.