Mercoledì 12 Marzo 2025
REDAZIONE CRONACA

Via i test d’ingresso a Medicina: non c’è più il numero chiuso

La Camera ha approvato la legge delega al Governo per la revisione delle modalità di accesso al percorso universitario. Resta invece il numero programmato. Critiche le opposizioni: “Un bluff”

Test ingresso facoltà Medicina

Test ingresso facoltà Medicina

Roma, 11 marzo 2025 – Via i quiz di accesso alla facoltà di Medicina. Con 149 voti a favore, della maggioranza, e 63 contrari, dell'opposizione (assenti i deputati M5s), la Camera ha approvato in via definitiva la legge delega al Governo per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e chirurgia, in Odontoiatria e protesi dentaria e in Medicina veterinaria. I temutissimi test di ammissione diventeranno solo un ricordo e l'iscrizione al primo semestre dovrà essere libera, mentre al secondo si accederà in base al conseguimento di tutti i crediti formativi universitari stabiliti per gli esami di profitto del primo semestre, da svolgere secondo standard uniformi, e alla collocazione in posizione utile nella graduatoria di merito nazionale.

In caso di mancato accesso al secondo semestre, i crediti formativi verranno comunque riconosciuti per consentire agli studenti il proseguimento in un diverso corso di studi tra quelli di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria. Il momento della selezione si sposta quindi alla fine del primo semestre di studi, dopo una serie di esami. Resta invece il numero programmato.

Entro 12 mesi il governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi per superare il numero chiuso oggi regolato dai test di ammissione. Il testo della proposta di legge approvata in via definitiva dalla Camera, stabilisce i principi e i criteri direttivi che i decreti dovranno rispettare: innanzitutto l'iscrizione al primo semestre dei corsi deve essere libera ma il governo dovrà individuare i criteri di sostenibilità dell'iscrizione libera in base alla disponibilità dei posti dichiarata dalle università. Il governo inoltre dovrà individuare le discipline qualificanti comuni che devono essere oggetto di insegnamento nel primo semestre dei corsi di studio di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria, e garantire programmi uniformi e coordinati, armonizzandone i piani di studio per un numero complessivo di crediti formativi universitari (CFU) stabilito a livello nazionale.

Obiettivo del provvedimento il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in termini di personale (medici chirurghi, odontoiatri e medici veterinari), e la garanzia di una formazione qualitativa, in coerenza con gli investimenti previsti dalla Missione 6-Salute del Pnrr. Il provvedimento, già approvato dal Senato e non modificato dalla Camera, diventa quindi legge. L'esito del voto è stato accolto da un applauso della maggioranza. Critiche invece le opposizioni, che parlano di "provvedimento bluff", in quanto "non viene eliminato il numero chiuso" mentre si "consegna al governo una delega in bianco".