Città del Vaticano, 10 aprile 2020 - Una Via Crucis particolare, ma di grande impatto, quella presieduta da Papa Francesco in una piazza San Pietro deserta di fedeli per l'emergenza Coronavirus. Il Pontefice, che nell'ultima stazione ha sorretto lui stesso la Croce, ha presieduto la cerimonia trasmessa in mondovisione. Una Via Crucis fatta più di simboli che di parole. Bergoglio, infatti, non ha tenuto un discorso, come era consuetudine al Colosseo, ma al termine della dodicesima stazione ha pregato in silenzio davanti al Crocifisso del miracolo di San Marcello. Nelle quattordici stazioni, a portare la croce, medici, infermieri del Gemelli, il cappellano del carcere Due Palazzi di Padova che ha curato le meditazioni della Via Crucis, detenuti e personale dell'istituto di pena.
Messa di Pasqua 2020 e veglia col Papa. Orario tv e dove vederla in streaming
Come Gesù, che cadde tre volte e si rialzò, anche l'intero mondo della fede sta provando a risollevarsi sotto il peso della pandemia da Coronavirus. Ci si prepara a una Pasqua come non mai, chiusi nelle case. Il sacro rito che ricorda il Calvario di Cristo fino alla morte in croce, è andato in scena questa sera dalle 21. La celebrazione si è svolta dal sagrato della Basilica di San Pietro dove due settimane fa il Papa ha tenuto la preghiera anti pandemia.
Dove si poteva seguire la diretta
E' cominciato da oggi in diretta su Rai 1 l'intero iter delle celebrazioni pasquali che verranno trasmesse live (anche in streaming su Rai Play) e tradotte nella lingua dei segni. Si parte appunto dal rito della via Crucis (dalle 21), e si arriverà fino alla veglia di Pasqua di domani sera e alla messa celebrata dal pontefice domenica mattina nella basilica di San Pietro. Sono circa 100 mila le persone non udenti in Italia che conoscono la lingua dei segni. FOCUS/ Cambia la Pasqua, ecco la guida ai riti
La Via Crucis
Il Papa osserva, da sotto un baldacchino, due gruppi di persone che percorrono la via crucis. Spicca tra loro don Marco Pozza, il giovane sacerdote che ha raccolto i testi, che lo segue in jeans e sneaker. Oltre a Pozza altri uomini e donne del carcere di Padova. Accanto un secondo gruppo: quello della Direzione Sanità e Igiene del Vaticano. Sono i rappresentanti dei medici, che in queste settimane stanno combattendo contro il morbo. "Dio dio eterna luce, giorno senza tramonto" prega ancora Bergoglio, "ricolma dei tuoi beni chi si pone al servizio di chi soffre"; "principio e fine di tutte le cose, donaci la speranza della croce per poterci abbandonare alla tua volontà"; "fonte di misericordia, che ti riveli nella sofferenza dell'umanità", aiutaci con la forza della fede nella notte oscura della prova".
Le meditazioni
Le meditazioni quest'anno sono state affidate alla casa di reclusione di Padova 'Due Palazzi' con la supervisione del cappellano don Marco Pozza e della volontaria Tatiana Mario. "Ho preso dimora nelle pieghe delle vostre parole e mi sono sentito accolto, a casa - ha detto Papa Francesco in risposta agli scritti fatti preparare dalla comunità del carcere Due Palazzi -. Grazie per aver condiviso con me un pezzo della vostra storia. Dio racconta di sé e ci parla dentro una storia, ci invita all'ascolto attento e misericordioso".
Nelle meditazioni ci sarà la testimonianza dell'ergastolano che in carcere ha trovato il riscatto, quella dei genitori di una figlia vittima di femminicidio uccisa insieme all'amica del cuore da un uomo senza pietà, ma anche la 'via Crucis' lunga dieci anni di un sacerdote accusato ingiustamente ed infine assolto.Quattordici persone hanno raccolto l'invito di Papa Francesco e hanno meditato sulla Passione di Cristo.
"Nella Sindone il volto dei malati"
Tra gli appuntamenti in diretta televisiva di questi giorni ci sarà anche la preghiesra straordinaria davanti alla Sacra Sindone, domani alle 17 in mondo visione. "Nel volto dell'Uomo della Sindone vediamo anche i volti di tanti fratelli e sorelle malati, specialmente di quelli più soli e meno curati; ma anche tutte le vittime delle guerre e delle violenze, delle schiavitù e delle persecuzioni". Così il Papa in una lettera all'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, ha espresso il suo apprezzamento per il gesto di fede che si terrà nella città piemontese.
"Medici e preti crocifissi di oggi"
Nel primo pomeriggio di oggi è arrivata anche la telefonata a sorpresa del Pontefice alla trasmissione Rai "A sua immagine". "In questo momento - ha detto Francesco -, penso al Signore crocifisso e alle tante storie di crocifissi, della storia, ma quelli di oggi, di questa pandemia: medici, infermieri, infermiere, suore, sacerdoti, morti al fronte come soldati che hanno dato la vita per amore, resistenti come Maria sotto le croci delle loro comunità, negli ospedali, curando gli ammalati. Oggi anche ci sono crocifissi e crocifisse che muoiono per amore».