Verona, 21 gennaio 2020 - La cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz, e nello stesso giorno una via intitolata al fondatore del Movimento sociale italiano, Giorgio Almirante. La prima reazione della senatrice Segre è stata: "Una via Almirante a Verona? Davvero? Oh, povera strada...". L'esponente della comunità ebraica, sopravvissuta alla deportazione nazista e alla Shoah, spiega alle agenzie: "Mi chiedo se sia lo stesso Comune, quello di Verona, a concedere a me la cittadinanza onoraria e poi a intitolare una via ad Almirante: si mettano d'accordo! Le due scelte sono di fatto incompatibili, per storia, per etica e per logica. La città di Verona, democraticamente, faccia una scelta e decida ciò che vuole, ma non può fare due scelte che sono antitetiche l'una all'altra. Questo no, non è possibile!".
L'iniziativa della via ad Almirante è apparsa sull'albo pretorio del Comune, dietro delibera della giunta di centrodestra del sindaco Federico Sboarina dell'8 gennaio. Con una lettera aperta l'Associaziome 'La città che sale' aveva invitato al prefetto a non autorizzare la recente delibera. "Sono allucinato da questa iniziativa, sembra che qualcuno abbia ancora nostalgia della guerra fredda - ha però dichiarato il presidente del Consiglio comunale, Ciro Maschio -. Via Almirante esiste in tante città e in tanti Comuni d'Italia. Il Consiglio comunale di Verona, democraticamente eletto - che ha appena votato per la cittadinanza onoraria a Liliana Segre - ha ampiamente discusso e a suo tempo votato una proposta per Via Almirante assolutamente legittima".
L'esponente del FdI assicura che su "Via Giorgio Almirante non si torna indietro, non c'è alcun motivo per farlo", e ricorda che "la figura del segretario del Msi e il ruolo da lui avuto nel Parlamento italiano dal dopoguerra in poi è stato riconosciuto e ricordato anche dall'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano". Sulla stessa linea anche il sindaco di Verona, Federico Sboarina. "Giorgio Almirante è stato un leader e ha fatto la storia del nostro Paese e della destra italiana nel confronto parlamentare. Non è una scelta fatta in contrapposizione con nessuno - dice il primo cittadino scaligero -. Come spesso accade con le cose che riguardano Verona, si accendono purtroppo dibattiti strumentali, che non aiutano il percorso di pacificazione. Si cerca sempre la polemica e si passa sopra alle istituzioni e al loro voto democratico".
"L'Italia non riesce ancora a rielaborare il proprio passato e non riesce a distinguere il giudizio politico da un oggettivo riconoscimento delle qualità di un leader politico: Almirante è stato per molti il più grande oratore della Repubblica italiana e proprio per questo meriterebbe un rilievo, come altri leader della sua epoca, da Berlinguer a Nenni, da Moro a La Malfa, che hanno vie e piazze a loro intitolate: Almirante, che ha rappresentato una parte cospicua degli italiani, invece viene escluso con un atto di meschinità e di faziosità, di incapacità di riconoscere il suo talento". E' invece il punto di vista del politologo e scrittore Marcello Veneziani. Secondo Veneziani non è contraddittorio dare la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, simbolo delle deportazioni naziste degli ebrei, e contemporaneamente intitolare una via ad Almirante, che aderì alla Rsi sotto il comando dei nazisti: "Assolutamente no: è un segno di civiltà e di pacificazione politica", conclude il politologo.
Di diversa opinione a sinistra. "A Verona stiamo vedendo l'ennesima pagina di ipocrisia di una parte politica e della destra di questo Paese. Voler associare furbescamente Giorgio Almirante e Liliana Segre è la dimostrazione che una parte della destra continua a non fare i conti con la storia", è il tweet di Nicola Fratoianni, di Sinistra Italiana-Leu. Invece la consigliera regionale veronese Orietta Salemi (Pd), evidenzia gli "elementi di contraddizione" manifestati dall'amministrazione nel dare anche la cittadinanza onoraria alla senatrice e reduce dall'Olocausto Liliana Segre.