Cerro Maggiore (Milano), 20 gennaio 2025 – Una tragedia che ha sconvolto la comunità di Cerro Maggiore. Patrizio Donati, 72 anni, storico veterinario della cittadina del Milanese, è stato trovato morto nel giardino della sua villetta, nella zona industriale intorno a via Kennedy, nel pomeriggio di ieri. L’ipotesi prevalente è che sia stato vittima di un’aggressione da parte dei suoi stessi cani.
L’allarme
L’allarme è scattato quando la moglie, rientrando a casa nel pomeriggio, ha fatto la terribile scoperta: il corpo del marito giaceva a terra, con profonde ferite al capo e al collo, provocate dai cani, che lo avrebbero azzannato, facendolo cadere a terra per poi sbranarlo. I soccorritori, prontamente intervenuti, hanno tentato disperatamente di rianimarlo, ma le ferite riportate erano troppo gravi e non c’è stato nulla da fare.
L’aggressione, da parte dei cinque alani, sarebbe partita proprio nel giardino, ma non si sa cosa possa averla scatenata. Secondo alcune indiscrezioni, già in passato il veterinario sarebbe stato aggredito da uno dei suoi cani, riportando lesioni al braccio. Tuttavia, l’episodio di ieri non ha testimoni oculari: si era anche pensato che il 72enne potesse aver avuto un malore e che solo successivamente fosse stato azzannato dai cani. Ma nel corso delle ore si è fatto strada lo scenario peggiore: toccherà a indagini approfondite chiarire le dinamiche.
L’autopsia
Si attende quindi l’autopsia sul corpo dell’uomo per dissipare ogni dubbio. Le indagini intanto proseguono e sono affidate ai carabinieri della Compagnia di Legnano. La comunità locale è sotto choc per la perdita di Donati, figura conosciuta e molto rispettata in città per la sua passione per gli animali, in special modo per i cani di grandi dimensioni.
L’uomo aveva un allevamento di alani, la “Baia Azzurra”, gestito insieme alla moglie Ksenija Oseli, giudice nei concorsi cinofili, specialista proprio della razza.
Donati nel 2007 aveva anche conseguito una seconda laurea all’Università di Pisa, dove fu il primo laureato in assoluto in Italia in tecniche di allevamento del cani di razza ed educazione cinofila. Ksenija nel 2008 aveva superato gli esami ed era diventata giudice Fci.
Un allevamento, quello della coppia, con una tradizione quarantennale, in tutti i colori del “gigante” dei cani. L’alano è una razza nota per essere generalmente socievole, fedele e protettiva e la coppia era esperta della gestione di questi cani che allevava con amore proprio nella villa di famiglia, fra via Kennedy e via San Clemente.
“Tutti i nostri cani hanno accesso libero in casa e cerchiamo sempre di averli con noi il più possibile. L’alano ha bisogno di uno stretto contatto con il padrone”, aveva scritto Donati nella presentazione del proprio allevamento.