Arezzo, 12 gennaio 2015 - Ha avuto grosse difficoltà ad entrare nella Striscia di Gaza. Ed è rimasto bloccato per ore al confine, probabilmente avendo modo di sfoderare quelle arti diplomatiche che conosce da anni, essendo stato il suo pane per anni e anni, sempre su incarico del Vaticano. E' la piccola avventura dell'Arcivescovo Riccardo Fontana. "Siamo partiti di mattina alle 6 e siamo arrivati intorno alle 8 al posto di confine. A quel punto è iniziata un'attesa infinita". Anzi finita, ma solo dopo otto ore. "Siamo riusciti ad entrare - spiega Fontana per telefono - intorno alle 16". Dopo l'attesa l'inizio vero e proprio del pellegrinaggio in Terra Santa. Prima congelato da mezzo no di Israele al valico di Erez, bloccando la delegazione del Coordinamento dei vescovi. Poi l'ingresso di una parte e poi del gruppo completo. Il pellegrinaggio in Terra Santa dei vescovi nordamericani, europei e sudafricani, in corso da ieri a giovedì prossimo, avrà come principali tappe , oltre a Gaza, anche Hebron, Betlemme, Gerusalemme e Sderot. «Ma poi l'ingresso e tante cose sono apparse più chiare. E' tutto distrutto. Ho toccato con mano gli effetti dei terremoti in Umbria e qui, nella Striscia, hai l'impressione di essere in una situazione simile". E il racconto più choccante,quello che riguarda la distruzione sul piano umano. "Abbiamo visto tre bambini assiderati, morti per il gran freddo: una cosa terribille". A Gaza i vescovi stanno visitando le scuole cristiane e i presidi sanitari, per offrire sostegno ai professori e ai medici operanti nel territorio. Nel programma ci sono anche incontri con le comunità locali.
CronacaVescovo bloccato al confine con la striscia di Gaza, racconto choc: "Ho visto tre bambini assiderati"