Giovedì 20 Marzo 2025
LORENZO MUCCIOLI e FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

La verità su Dassilva, Manuela sotto torchio. E in aula ci sarà anche Louis

Delitto Pierina, martedì prossimo si terrà l’incidente probatorio per cristallizzare le dichiarazioni fatte dalla nuora al pm Paci durante il suo ultimo interrogatorio

La verità su Dassilva, Manuela sotto torchio. E in aula ci sarà anche Louis

Rimini, 20 marzo 2025 – Sarà lei l’ago della bilancia. Dalla fondatezza o meno delle sue parole dipenderà quasi sicuramente l’eventuale scarcerazione di Louis Dassilva, unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli. Ma anche, e soprattutto, i futuri sviluppi di un’inchiesta che dopo il venire meno della famigerata ’prova regina’ (quel video della cam 3 in cui è stata evidenziata una discrepanza tra l’altezza del soggetto ripreso e il 35enne senegalese), sembra aver imboccato una strada finora non battuta.

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Manuela Bianchi, nuora della vittima ed ex amante dell’indagato, attualmente indagata a propria volta per favoreggiamento, martedì prossimo 25 marzo alle 10 sarà sentita in incidente probatorio dal gip Vinicio Cantarini.

Si sa quando comincerà l’interrogatorio, ma non quando sarà il termine dal momento che data anche l’importanza delle dichiarazioni pare che l’incidente probatorio potrebbe anche protrarsi per due giorni. Il gip che lo scorso luglio aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Dassilva, ora infatti intende cristallizzare come richiesto dalla procura le affermazioni fatte al pm dalla Bianchi (difesa dall’avvocato Nunzia Barzan e dal consulente criminalista Davide Barzan) il 4 marzo scorso. Si ritiene dunque che sia necessario “un vaglio approfondito dell’attendibilità della dichiarante” considerato “il palese contrasto tra le prime e le ultime dichiarazioni” di Manuela.

Quest’ultima sostiene ora che la mattina successiva al delitto, il 4 ottobre ’23, mentre usciva dal garage, si sarebbe imbattuta in Dassilva, il quale le avrebbe detto di rimanere in silenzio e che avrebbe trovato il corpo di una donna stesa a terra tra le due porte tagliafuoco e di salire di sopra a chiamare il vicino di casa moldano. Una versione che cozza con quanto dichiarato da Manuela nelle precedenti testimonianze e che, secondo il gip, impone “una nuova valutazione che in parte stravolge il quadro indiziario preso in considerazione”. Infatti, “se per un verso è venuto meno l’indizio della cam 3”, tale indizio per il pm “sarebbe stato sostituito adeguatamente” dalle nuove affermazioni di Bianchi.

Quello dell’attendibilità delle dichiarazioni di Manuela è un aspetto dirimente, poiché la stessa nuora di Pierina aveva sostenuto come i suoi ricordi fossero offuscati. “Non riesco a capire cosa mi sta succedendo. Mi sono fatta fare dallo psichiatra una ipnosi, usata per lo stress post-traumatico”, aveva detto. Una volta espletato l’incidente probatorio, le accuse delle nuora contro Dassilva – se confermate – diventerebbero atti acquisiti del processo. Perciò la decisione sulla scarcerazione di Dassilva, così come richiesto dal pool difensivo del senegalese, è probabilmente rinviata a dopo l’interrogatorio del 25 marzo. Gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi hanno comunque confermato che il 35enne sarà presente in aula per assistere all’incidente probatorio. Ma questa volta, oltre il vetro della camera di sicurezza del tribunale non ci saranno periti, bensì la stessa donna per cui, secondo l’ipotesi della procura, Dassilva avrebbe ucciso Pierina.

I due ex amanti si erano già incrociati in aula il 15 novembre scorso quando Manuela aveva partecipato al conferimento dell’incarico degli accertamenti sulla cam3, in qualità di persona offesa. Questa volta però la Bianchi sarà al centro della scena, nella veste di indagata ma soprattutto di possibile ’grande accusatrice’ dell’uomo che avrà a pochi metri di distanza, salvo una rinuncia a comparire dell’ultimo minuto. Stando poi al consulente Davide Barzan, Manuela: “Confermerà la sua ultima versione”. Gli avvocati di Dassilva invece si erano opposti alla richiesta di incidente probatorio “per la mancanza di una completa discovery degli atti di indagine”, ma il gip non ha accolto l’obiezione. Il giudice tuttavia non esclude che in futuro “su richiesta delle parti”, si possa procedere ad acquisire in incidente probatorio altre due testimonianze: di Loris Bianchi e di Giorgia, figlia di Manuela nonché l’alibi dei fratelli Bianchi per la sera del delitto.