Martedì 16 Luglio 2024
COSIMO ROSSI
Cronaca

Ventimiglia, il video della vergogna. Camionista scopre giovani migranti. E le fa scendere a colpi di cinghia

Una decina di donne eritree erano nascoste sul tir e provavano a passare la frontiera verso la Francia. La scena ripresa con uno smartphone da chi era presente nell’area di sosta. Le indagini delle forze dell’ordine.

Ventimiglia, il video della vergogna. Camionista scopre giovani migranti. E le fa scendere a colpi di cinghia

Ventimiglia, il video della vergogna. Camionista scopre giovani migranti. E le fa scendere a colpi di cinghia

VENTIMIGLIA (Imperia)

"Vite, vite, vite...". Ma non fa in tempo a sfuggire alla cinghiata sulla schiena, la ragazzina magrolina saltata giù dal rimorchio. Urla incollerito il camionista francese che ha scoperto una dozzina di migranti nascosti a bordo del suo tir. Calzoncini corti, ciabatte e maglietta, un qualche tipo di cinghia dalle estremità brillanti che pende dalla mano destra, con la sinistra descrive ad ampi cenni le adirate esortazioni rivolte a chi sta all’interno. Dopo un po’ si affacciano intimorite altre due ragazze. La prima scende titubante. Altra cinghiata. La seconda si ritrae.

Parcheggio dei camion della frontiera di Ventimiglia, confine sempre assiepato di migranti sbarcati in Italia che cercano di raggiungere famiglie e lavoro oltralpe. Qualcuno riprende la scena da lontano con un telefonino. Cerca di zoomare. L’immagine si sgrana, l’audio è confuso. Si comprende a malapena qualche grido in francese e il tono iracondo del camionista che cerca di cacciar fuori dal rimorchio un gruppo di migranti, che probabilmente si erano nascosti nel tentativo di traversare clandestinamente la frontiera presidiata dalla gendarmeria francese. Sembrano quasi tutte ragazze, africane, esili, forse eritree, stando alla stampa locale.

"Immagini sconsigliate a un pubblico sensibile", avverte l’agenzia Ansa. Altresì raccomandate a chi abbia una coscienza. Un minuto e mezzo di video diventato subito virale. "Allez, allez", intima il conducente con la cinghia in spalla. Le ragazze hanno paura, probabilmente chiedono di non essere malmenate. Preciso. Una, due cinghiate dirette all’interno. Altre grida. Le persone all’interno si affacciano per uscire tutte insieme. Il camionista mima la frustata. Una, due, tre: le magre figure in felpa e zainetto scendono di fretta. Poi, via un’altra cinghiata sulle gambe a chi passa. Quattro, cinque, sei... Una decina di persone in tutto escono dal rimorchio. L’ultima prova a obiettare qualcosa, ma il braccio destro del domatore si alza brandendo la cinghia e tutto finisce in un fuggi fuggi. Sono in corso gli accertamenti da parte delle forze dell’ordine.

"Chissà se l’uomo con la cinghia e tanta cattiveria in corpo conosce le ragioni di tale intrusione nel veicolo", dice il segretario di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo ricordando che "l’80% delle donne e degli uomini che raggiungono l’Italia vorrebbe poter andare in posti dove i loro diritti sono maggiormente rispettati, dove si hanno parenti e si parla anche una lingua già conosciuta". Proprio ieri il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva rilevato, intervenendo alla Conferenza sulla Spazio Italia-Africa alla Farnesina, che la questione migratoria non può essere affrontata solo come "un problema di ordine pubblico".