Sabato 2 Novembre 2024

Ventenne drogata e stuprata. Caccia all’uomo conosciuto su Tinder

La denuncia: "Abbiamo bevuto un drink, poi mi ha aggredita in un vicolo del centro. Ho urlato inutilmente". Il 25enne ha disattivato l’account sulla app di incontri. Al setaccio i video delle telecamere.

Ventenne drogata e stuprata. Caccia all’uomo conosciuto su Tinder

Una manifestazione contro la violenza sulle donne andata in scena a Palermo

Una app d’incontri. Lo scambio in chat che si materializza in un appuntamento. Poi la droga. E lo stupro. Così, per una ragazza di Perugia, poco più che ventenne, il peggiore degli incubi si è materializzato nella notte tra sabato e domenica della scorsa settimana. Ora ci sono le indagini: proprio quelle chat adesso sono passate al setaccio dagli agenti della polizia postale. Sono stati acquisiti anche i filmati delle telecamere della videosorveglianza presenti nella zona dove è avvenuta la violenza, tra i vicoli del centro di Perugia. Quegli istanti drammatici raccontati dalla giovane prima a un’amica, poi al padre e quindi agli agenti della polizia che ne hanno raccolto la denuncia. Lei non è riuscita a riemergere subito dal pozzo nero in cui quella dolorosa esperienza l’aveva gettata: sono state le amiche a capire che qualcosa non andava, che quel silenzio non era normale.

Poi, pian piano ha ripercorso quei giorni, quelle ore. Nessuno dei due aveva svelato tutto di sé, nella app Tinder erano entrambi presenti con un profilo e un nickname. Un soprannome, un po’ per gioco o, forse, per evitare gli oppure per "nascondersi", visto che il giovane accusato dalla ragazza di averla stuprata, avrebbe già cancellato tutte le informazioni, il profilo e la foto da quella app. E questo è il rischio: che ci si racconti diversi da ciò che si è, che dietro la patina del social ci sia una realtà ben più dura. È quello che ha scoperto, suo malgrado, la ragazza perugina. Di certo era rimasta colpita da quel giovane, poco più grande di lei. E dalle parole in chat, rassicuranti e gentili, incontrarsi è stato naturale. Tanto che la serata è stata "normale", o almeno così appariva. Perché dopo, alla luce dei fatti, quel gesto galante di lui di andare a prendere da bere per entrambi ha assunto ben altri significati: è in quel momento, secondo la ragazza, che il giovane avrebbe messo la sostanza che le ha provocato, subito dopo aver sorseggiato il drink, un insolito torpore. Ma la serata è andata via normale, appunto. Tanto che i due hanno deciso di fare una passeggiata, in Corso Garibaldi, in pieno centro storico a Perugia. Poi l’incubo, quel ragazzo gentile che si è trasformato in aguzzino, che ha strattonato la 20enne in un vicoletto e, nonostante lei abbia urlato, si sia dibattuta e abbia chiesto aiuto, l’ha stuprata. E l’ha riaccompagnata a casa, dove lei è sprofondata nel buio. Finché non sono arrivate le amiche, la famiglia e i medici del Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, dove è stata medicata, nel corpo e nell’anima, dove è stata ascoltata e sostenuta.

A Perugia la polizia dà la caccia al presunto stupratore. Con tutti i mezzi a disposizione, da quelli tradizionali a quelli informatici, tecnologicamente all’avanguardia. Anche con la collaborazione dell’app.

Annalisa Angelici