Venezia, 4 luglio 2020 - Luca Zaia torna sul caso dall'imprenditore positivo al Coronavirus dopo un viaggio in Serbia e che, nonostante questo, ha continuato a lavorare, partecipando anche a una festa e a un funerale. "Il paziente serbo 0 che ha contagiato l'imprenditore vicentino sembra sia deceduto mercoledì", dice oggi il presidente della Regione durante la consueta conferenza stampa per fare il punto sull'andamento dell'epidemia in Veneto. "Dall'inizio dell'emergenza, i casi di positività al Coronavirus in Veneto sono 19.318, 4 in più rispetto a ieri", spiega il governatore all'indomani dell'aumento dell'indice di contagio balzato a 1,63.
"Ieri abbiamo parlato di un cluster, di un focolaio, con 5 positivi. Nonostante qualcuno abbia buttato benzina sul fuoco, ricordo che abbiamo importato il virus da una persona che è andata in Serbia e ce lo ha riportato", ripete Zaia. E aggiunge: "Il Veneto non ha mai ripreso l'onda dei contagi. Vedo che c'è una sorta di volontà a livello nazionale che non è tanto coerente con quanto accaduto. Il virus non è nato in Veneto".
I quattro veneti positivi hanno viaggiato nella stessa auto al rientro dalla Serbia e "non avevano addosso la mascherina", precisa Zaia in relazione al nuovo focolaio. "Oggi la Serbia, Belgrado è entrata in lockdown", dice sempre il governatore veneto specificando che sarà presentata una segnalazione in Procura a carico dell'imprenditore che ha ignorato le cautele rifiutando a più riprese il ricovero.
Zaia fa sapere poi di aver parlato "sia ieri che oggi con il ministro Speranza e anche lui riconosce che il tema del trattamento sanitario va chiarito fino in fondo". Snocciolando poi i numeri il presidente della Regione, chiarisce che la nuova ordinanza che firmerà lunedì sarà "per un controllo ancora più efficace dell'isolamento dei positivi e dei loro contatti stretti". "Ma non ho parlato di restrizioni rispetto alla libertà dei cittadini", chiarisce.