Mercoledì 21 Agosto 2024
NINO FEMIANI
Cronaca

Veliero affondato. I sub cercano i corpi:: "È come la Concordia". Mistero sul disastro

Gli esperti britannici: con quella stazza la nave avrebbe dovuto resistere. Non si trovano sei persone. Buio, cavi e detriti, operazioni molto complesse .

Veliero affondato. I sub cercano i corpi:: "È come la Concordia". Mistero sul disastro

Gli esperti britannici: con quella stazza la nave avrebbe dovuto resistere. Non si trovano sei persone. Buio, cavi e detriti, operazioni molto complesse .

Alle 4 del mattino del 19 agosto, il veliero extralusso Bayesian è stato inghiottito dal mare in una bomba d’acqua di rara violenza. In un baleno, in appena un giro di orologio. Due telecamere di sorveglianza hanno catturato ogni istante di quell’incubo. Nel primo video, il veliero si staglia maestoso in rada, una visione di tranquillità apparente sotto il cielo notturno. Improvvisamente, senza preavviso, una tromba marina si scatena. In pochi secondi, ciò che era un simbolo di grandezza viene ridotto a un giocattolo nelle mani della natura. Il veliero, travolto dalle onde e dai venti furiosi, inizia a scomparire. Non c’è tempo per nessuna manovra, nessuna speranza di salvezza. Il video si interrompe bruscamente, lasciando solo il buio e il frastuono della tempesta a testimoniare il destino del Bayesian. Il secondo video, ripreso da una telecamera di una villa a 200 metri dallo specchio di mare del naufragio, offre una prospettiva ancora più agghiacciante. Si vede il veliero, ormai in balia degli elementi, inclinarsi pericolosamente fino a quando, in un breve, terribile momento, scompare completamente sotto la superficie dell’acqua.

"In appena sessanta secondi – racconta il proprietario della villa – la nave è sparita. È stato come vedere un gigante venire risucchiato dalle profondità". Immagini che potrebbero essere acquisite dalla procura di Termini Imerese che ha aperto un fascicolo al momento senza imputazioni e contro ignoti. Dopo la tempesta, le onde si sono calmate, ma il dramma del Bayesian era tutt’altro che concluso, misteri compresi. Questo perché, stando ad un esperto di salvataggio Matthew Schanck, presidente del Maritime Search and Rescue Council, è "senza precedenti" una tragedia simile. "Un veliero di quella stazza doveva resistere", ha dichiarato ai media inglesi. Sempre tra i network britannicic’è chi si spinge ad ipotizzare scenari inquietanti, mettendo in collegamento il naufragio con l’incidente mortale di Stephen Chamberlain, ex top manager della multinazionale informatica Autonomy, assolto negli Usa in un processo per frode come il fondatore della società Mike Lynch, tra i dispersi di Porticello.

Le operazioni di salvataggio del Bayesian sono iniziate tempestivamente, ma le condizioni per il recupero dei sei corpi ancora imprigionati nello scafo sono estreme, con il relitto adagiato a 49 metri di profondità, un abisso che rappresenta un duro ostacolo per i soccorritori. I subacquei, speleo-sommozzatori dei vigili del fuoco, arrivati da Roma, Sassari e Cagliari si sono trovati davanti a una sfida che ricorda quella affrontata con la Concordia: uno spazio ristretto, pieno di ostacoli, con il rischio costante di restare intrappolati. "Una piccola nave Concordia", l’hanno definita.

I tempi di immersione sono limitati: solo dieci minuti per ogni tentativo, in cui devono esplorare un ambiente ostile, buio, pieno di cavi e detriti che rendono ogni movimento difficile e pericoloso. Le prime immersioni hanno permesso di recuperare il corpo del cuoco Ricardo Thomas. Nel pomeriggio di ieri, dopo ripetute immersioni, si trova un punto attraverso cui passare e raggiungere le cabine al piano inferiore. Una vetrata, spessa tre centimetri, diventa la chiave per accedere a una parte ancora inesplorata del relitto.

Mentre le ricerche dei sei dispersi proseguono senza sosta, il procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, coordina le indagini, ascoltando personalmente i superstiti. Diverse le ipotesi al vaglio della procura: gli inquirenti stanno valutando se attribuire la tragedia a un fenomeno atmosferico imprevedibile (il veliero sarebbe colato a picco per il tornado, e non perché si è spezzato l’albero, che risulterebbe integro) o a un errore umano, causato dalla mancata previsione e gestione adeguata della situazione critica.