Venerdì 27 Dicembre 2024
NINA FABRIZIO
Cronaca

Vaticano, nuove regole per i dipendenti: niente tatuaggi e piercing, vietate anche le convivenze

Giro di vite voluto dal Papa per i laici che lavorano nella Fabbrica di San Pietro Assunti solo se sposati in chiesa.

Papa Francesco: nuove regole per chi lavora in Vaticano

Città del Vaticano, 30 giugno 2024 – Nel 2018, incontrando i giovani nel pre sinodo, Papa Francesco era sembrato sdoganarli: "Con i tatuaggi i giovani vogliono dirci qualcosa". Ora, invece, tatuaggi, piercing e condotte non del tutto allineate a quelle del perfetto cattolico osservante, sono nel mirino delle nuove regole per il personale assunto alla Fabbrica di San Pietro, l’ente che presiede e amministra la più importante basilica della cristianità cattolica. Un corposo pacchetto di regole, controfirmato da Bergoglio significativamente nella Festività dei Santi Pietro e Paolo, che riforma la Fabbrica e rimette in riga anche il finora indisciplinato (e privilegiato) mondo dei canonici.

Severe regole di condotta

Sembra quasi dire che non c’è spazio per doppie vite il sottotesto del nuovo regolamento per il personale laico inquadrato nella Fabbrica: il candidato deve professare la fede cattolica e vivere secondo i suoi principi; essere regolarmente sposato in chiesa (quindi no convivenze); non deve avere precedenti penali, dimostrare battesimo e cresima. Le norme si estendono alle maestranze, ad esempio mosaicisti, restauratori, architetti ma anche ai cosiddetti ’Sampietrini’, gli uomini del servizio d’ordine della basilica di San Pietro. A tutti loro sono richiesti decoro, diligenza, "una esemplare condotta religiosa e morale, anche nella vita privata e familiare", rispetto per i luoghi sacri e per l’ambiente. Sono "banditi tatuaggi a vista della pelle ed elementi di body piercing". È vietato anche "svolgere attività o prendere parte a manifestazioni che non siano confacenti al carattere di dipendente vaticano", leggi, ad esempio, gay pride.

L’osservanza del segreto d’ufficio

Altra disposizione disseminata in più punti del pacchetto normativo, è quella dell’assoluta segretezza. "Il personale di ruolo, al momento della nomina o dell’assunzione, deve emettere la professione di fede e prestare il giuramento di fedeltà e di osservanza del segreto di ufficio dinanzi al presidente o al segretario". Bandite anche le interviste (senza autorizzazione) e la divulgazione di informazioni inerenti il proprio lavoro che sono tutte coperte dal "segreto pontificio".

Niente congedi parentali per chi ha figli

Non c’è traccia poi di norme avanzate per quanto riguarda la genitorialità. Se la maternità è disciplinata più o meno come in Italia, non ci sono congedi parentali per i neogenitori. Il padre può chiedere al massimo un permesso di soli tre giorni alla stregua di un permesso per lutto dei consanguinei. Sono cinque i giorni concessi per assistere un malato grave in famiglia.

Verifiche sui canonici

Per esplicito volere di Papa Francesco, le nuove norme danno una bella raddrizzata anche ai canonici di San Pietro, tra i quali fino ad oggi non mancavano dei veri privilegiati, religiosi che magari grazie ad amicizie altolocate in curia erano riusciti a farsi attribuire la carica onorifica collegata a prestigiosi appartamenti nonché alla possibilità di officiare messe dietro generose offerte. Un andazzo su cui Bergoglio ha voluto specifici pareri da parte dell’arciprete della basilica, il cardinale francescano Mauro Gambetti, uomo di sua fiducia. Ora i canonici decadono automaticamente al compimento degli 80 anni, sono nominati per un quinquennio ed hanno molti più obblighi nella cura della vita liturgica che deve essere al livello che si conviene alla basilica del Papa.