Città del Vaticano, 24 settembre 2020 - A sorpresa il cardinale Angelo Becciu si è dimesso e ha rinunciato al cardinalato, come comunica il Vaticano in una nota: "Oggi, giovedì 24 settembre, il Santo Padre ha accettato la rinuncia dalla carica di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e dai diritti connessi al Cardinalato, presentata da Sua Eminenza il Cardinale Giovanni Angelo Becciu'', si legge nel bollettino della sala stampa vaticana, inconsuetamente diffuso in serata.
Secondo quanto si apprende, la decisione è stata comunicata poco fa dallo stesso Bergoglio a Becciu in una udienza choc. L'ormai ex cardinale Angelo Becciu mostra una grande amarezza dopo le dimissioni: ''Preferisco il silenzio'', si è limitato a dire con voce spezzata.
Da quando Bergoglio è Pontefice è la prima volta che un porporato di Curia rinunci, oltre all'incarico nel proprio Dicastero, ai "diritti" connessi al cardinalato. Becciu con le dimissioni dal cardinalato non potrà entrare nel prossimo Conclave: non sarà tra i cardinali elettori che eleggeranno un futuro Papa. I cardinali elettori restano 121: 16 sono stati creati da Giovanni Paolo II, 40 da Benedetto XVI, 65 da Papa Francesco..
Angelo Becciu fu creato cardinale proprio da Papa Francesco. Becciu, dopo una carriera da nunzio apostolico, è stato a lungo Sostituto in Segreteria di Stato e al compimento dei 70 anni aveva ricevuto la berretta cardinalizia da Bergoglio, come prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.
Oggi a sorpresa la sua clamorosa rinuncia, su cui al momento non si sa altro, ma che potrebbe essere collegata con l'affaire dell'immobile della Segreteria di Stato a Londra. Il caso risale a quando Becciu era sostituto alla Segreteria di Stato, ed era finito al centro dell'inchiesta sulla compravendita del palazzo di lusso in Sloane Avenue nel centro di Londra, del valore di oltre 200 milioni di euro, e sui flussi finanziari dei conti sui cui transita l'Obolo di San Pietro. "Non abbiamo mai utilizzato i soldi dell'Obolo di San Pietro per i poveri, per fare speculazioni", si era difeso Becciu, sottolineando di aver "acceso un mutuo" e che l'acquisto del palazzo di Londra "era un'occasione propizia" per sfruttare meglio capitali che la Segreteria di Stato disponeva. L'ex cardinale aveva spiegato: "E' prassi che la Santa Sede investa in palazzi e poi era un'occasione buona e opportuna perchè con la Brexit il valore di questa casa è triplicato".
L'inchiesta è stata avviata nel 2019 a seguito di due denunce, presentate dallo Ior e dal Revisore Generale, che hanno portato alla sospensione di cinque funzionari: due dirigenti della Segreteria di Stato, Vincenzo Mauriello e Fabrizio Tirabassi, un'addetta all'amministrazione, Caterina Sansone e due alti dirigenti vaticani, monsignor Maurizio Carlino, capo dell'Ufficio informazione e Documentazione, e l'ex direttore dell'Aif Tommaso Di Ruzza. Infine lo scorso giugno la Gendarmeria vaticana aveva arrestato il broker di Termoli, Gianluigi Torzi.