Roma, 11 agosto 2024 – "Non ho mai messo in dubbio che Egonu sia italiana. Ribadisco che i suoi tratti somatici non rappresentano la maggioranza degli italiani”. Dopo il trionfo alle Olimpiadi della squadra di volley femminile, trascinata dalla padovana, il generale Roberto Vannacci si sente “tirato in ballo sui social”, per via delle dichiarazioni fatte nel suo libro autoprodotto ‘Il mondo al contrario', dove se la prende con immigrati, omosessuali, femministe, ambientalisti. Dentro Vannacci cita anche Paola Egonu come esempio di chi “non rappresenta l’italianità”. Per il contenuto di quel testo Vannacci è stato sospeso dall’Esercito italiano. La sua causa è stata cavalcata da Matteo Salvini che l’ha candidato al Parlamento Europeo come capolista della Lega. Il risultato è che Vannacci è stato eletto a Strasburgo.
Non sorprende che dopo la medaglia dopo dell’Italvolley femminile – di cui Egonu è simbolo con il suo primato di palle messe a terra – qualcuno lo chiami in causa sui social, ironizzando sul post con cui lui stesso ha festeggiato il successo del team di Julio Velasco (“Le nostre ragazze del volley hanno scritto la storia! – scrive – Con determinazione, grinta e un cuore immenso, hanno conquistato l'oro olimpico, portando l'Italia sul gradino più alto del podio”).
Vannacci replica ai detrattori: "Devono leggere il mio libro: non ho mai messo in dubbio che Paola Egonu sia una bravissima atleta, italiana. Continuo a ribadire che i suoi tratti somatici non rappresentano la maggioranza degli italiani. Ma non ho mai messo in dubbio la sua nazionalità, la sua bravura. Sono orgoglioso che gareggi per noi". In una nota scrive: "Non ho mai messo in dubbio che (Egonu, ndr) sia una grande atleta italiana, di origine nigeriana, origine della quale credo lei stessa vada fiera, e che questa particolarità traspaia dai suoi tratti somatici. Ma questo non cambia nulla alla sua bravura e al fatto che ci abbia aiutato, insieme a tutte le nostre fantastiche ragazze, a conquistare l'oro, per me non c'è nessuna polemica. Alla prima occasione le chiederò anche un autografo".
D’altra parte, anche “i tratti somatici di Ekaterina Antropova”, altra azzurra, “non sono propriamente italiani”.
Gasparri polemico: “Vannacci ha un talento”
Le parole di Vannacci sono state commentate dal capogruppo in Senato di Forza Italia Maurizio Gasparri: “Ci vuole l'innegabile talento di Vannacci per criticare Paola Egonu nel giorno del trionfo olimpico delle nostre atlete di pallavolo. L'ex, per fortuna, generale, si atteggia a De Gobineau 'de noantri' (il filoso francese autore del ‘Saggio sulla disuguaglianza delle razze umane’ ndr) parlando di 'tratti somatici'. Lessi su un giornale che si vantava di fingere di perdere l'equilibrio in metropolitana per toccare le mani, cito, 'di persone di colore per capire al tatto se la loro pelle fosse più rugosa della nostra’. Io invece ho incontrato un signore che si è qualificato come barbiere di Vannacci, dal quale ho appreso che al momento dello shampoo, con l'inevitabile contatto delle mani con il celebre cranio, 'a tatto' il barbiere ebbe il sospetto di un vuoto all'interno della 'scatola' - continua - Ma come dicono nella celebre opera 'la calunnia è un venticello' e il barbiere avrà mentito. Per Vannacci vale il noto detto: Tanto nomini nullum par elogium. O no?”.
La stoccata a Imane Khelif
Come se non bastasse, Vannacci ritorna sul caso di Imane Khelif, l’atleta algerina finita nel tritacarne per l’aspetto androgino (in Italia esponenti di centrodestra l’hanno definita in maniera scorretta “trans”) e ora oro olimpico nel pugilato. A Khelif il generale riserva l’ennesima stoccata: “A tutte le nostre ragazze (del volley ndr) vanno i miei complimenti, la loro è stata una grande prova sportiva. Donne che hanno combattuto contro altre donne". E ribadisce: "Credo che queste Olimpiadi abbiano dimostrato la politicizzazione del Comitato olimpico. Il problema non è l'attacco alle donne, ma fare tutti gli esami necessari per capire chi è donna e chi non lo è. Questo il Cio si è rifiutato di farlo, non sono stati fatti test genetici. Quindi ci sono state competizioni, peraltro in sport da combattimento, in cui oltre alla imparità della prova si è aggiunto anche il rischio di procurare lesioni irrimediabili all'avversario. Sono Olimpiadi in cui si tende a far prevalere la percezione sulla realtà".
Con la medaglia al collo Imane Khelif ha già risposto a chi, come il generale, la voleva fuori dalle competizioni: “Sono donna, sono nata donna e ho sempre gareggiato con le donne”. Vannacci è già stato querelato per il suo libro da Egonu, querela archiviata dal giudice, Imane ha presentato una denuncia generica per il “cyberbullismo” subito in queste settimane di Olimpiadi. Chissà se il generale e tutti gli altri si sentono in qualche modo coinvolti.