Donne che avrebbero potuto salvarsi. E che malgrado il coraggio di chiedere aiuto sono morte. Come Vanessa Ballan, l’ultima, che era andata dai carabinieri due mesi fa ed è stata ammazzata a coltellate nella villetta in cui viveva con il marito e il figlio di 4 anni. Come Anna Scala, uccisa dall’ex in garage e trovata nel bagagliaio della macchina ad agosto. O sempre ad agosto Marisa Leo, invitata a un ennesimo incontro chiarificatore e finita a fucilate. E ancora, nell’estate di un anno fa, Alessandra Matteuzzi: nei confronti del suo assassino non erano ancora stati presi provvedimenti restrittivi. Nel 2023 sono scesi del 13% gli atti persecutori ma non è una buona notizia: secondo l’associazione Differenza Donna l’80% delle denunce viene sottovalutato.
Qualcuna viene invitata a riflettere sull’opportunità di mettere nei guai il padre dei suoi figli. Qualcuna continua a trovarsi lo stalker sotto casa perché non basta un braccialetto elettronico se può essere disattivato. Una donna è stata giudicata "ostile" perché rifiutava di partecipare agli incontri dell’ex manesco con i figli che hanno insieme. Nel 2023, fino al 30 novembre, il Telefono Rosa ha ricevuto più di 5mila telefonate. Le denunce aumentano ma sono ancora poche, spesso vengono ritirate, troppo spesso non giudicate sufficienti. I numeri in Italia restano "da genocidio", si legge su un report di Istat. Siamo il terzo Paese in Europa per il numero assoluto di donne uccise dai partner. Più che un’emergenza, un fenomeno endemico. E lo scorso 11 novembre per la quarta volta solo nel 2023 l’Italia è stata bacchettata dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo per inadempienza nella protezione delle vittime.
Vanessa Ballan aveva 27 anni, un figlio e un altro bambino in arrivo. È stata uccisa da Bujar Fandaj, l’uomo che aveva denunciato il 27 ottobre e con il quale aveva avuto una relazione: alle spalle un’aggressione nel supermercato dove lavorava, intrusioni in casa, la minaccia di pubblicare video intimi. "Forse l’urgenza del caso è stata sottovalutata – ha ammesso il procuratore di Treviso Marco Martani –. Eravamo in attesa della relazione tecnica sul contenuto dei telefonini che avrebbe potuto dirci con esattezza che cosa il 40enne scriveva alla vittima, la cronologia dei messaggi e quante volte l’avrebbe contattata".
Anna Scala, 56 anni, aveva conosciuto l’inferno. L’uomo con cui aveva avuto una storia decennale era convinto che lo tradisse: presa a pugni, i denti spaccati a casa di un’amica. Era stata picchiata anche in spiaggia. Dopo avere saputo della denuncia lui le aveva telefonato: "Quando torno, ti uccido proprio". Come poi è accaduto a Piano di Sorrento, nel garage condominiale dove il persecutore l’aveva aspettata per ore con il coltello in mano. Marisa Leo, 39 anni, è finita nella trappola dell’ultimo incontro tra Marsala e Mazara del Vallo. Era in prima linea nella battaglia sociale contro la violenza di genere, lui voleva chiarimenti: le ha sparato con un fucile e con la stessa arma di è tolto la vita su un viadotto. Alessandra Matteuzzi, 56 anni, è stata massacrata di botte a Bologna il 29 luglio 2022: nella denuncia parlava di atteggiamenti molesti dell’ ex compagno, di telefonate continue, messaggi e appostamenti, ma non di violenza fisica. Non era stato fatto nulla per impedirgli di andare oltre.