Lunedì 18 Novembre 2024

Valditara: “Più violenza sessuale anche per l’immigrazione illegale”

Il videomessaggio per la presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin. “La lotta ideologica al patriarcato non risolve la violenza”. L’opposizione insorge dopo le parole del ministro. Gino Cecchettin: “Su alcuni valori dovremo confrontarci”

Roma, 18 novembre 2024 – “Deve essere chiara a ogni nuovo venuto, a tutti coloro che vogliono vivere con noi, la portata della nostra Costituzione, che non ammette discriminazioni fondate sul sesso. Occorre non far finta di non vedere che l'incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza, in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale". Queste le parole di Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione e del Merito, in un videomessaggio inviato in occasione della presentazione della fondazione Giulia Cecchettin.

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Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara

E ancora: "La possibilità libera e non discriminata di avere varie opportunità di realizzazione personale e professionale, è un obiettivo fondamentale di chi crede nei valori della dignità di ogni persona. E per perseguirlo abbiamo di fronte due strade: una è concreta e ispirata ai valori costituzionali, l'altra è la cultura ideologica. In genere i percorsi ideologici non mirano mai a risolvere i problemi, ma ad affermare una personale visione del mondo. E la visione ideologica è quella che vorrebbe risolvere la questione femminile lottando contro il patriarcato". "Massimo Cacciari ha ovviamente esagerato quando dice che il patriarcato è morto duecento anni fa, ma come fenomeno giuridico - ha aggiunto il ministro - è finito con la riforma del diritto di famiglia del 1975, che ha sostituito alla famiglia fondata sulla gerarchia la famiglia fondata sulla eguaglianza". Ma, ha sottolineato Valditara, "nel nostro Paese ci sono ancora residui di maschilismo, di machismo, che vanno combattuti e che portano a considerare la donna come un oggetto". "Il maschilismo - ha sottolineato Valditara - si manifesta in tanti modi, con la discriminazione sul posto di lavoro, con il cosiddetto catcalling, con la violenza. Poi c'è il tema del femminicidio, che allarma sempre di più: se una volta era frutto di una concezione proprietaria della donna, della famiglia, della moglie, oggi sembra più il frutto di un'autorità narcisistica del maschio che non sa sopportare le donne". "È dunque una battaglia culturale e parte innanzitutto dalla scuola - ha affermato il ministro - , coinvolgendo le famiglie e coltivando relazioni improntate al rispetto verso il ruolo e il lavoro della donna, perché la nostra Costituzione non ammettere discriminazioni fondate sul sesso". 

La replica di Gino Cecchettin

A margine della presentazione della Fondazione alla Camera, Gino Cecchettin ha commentato le parole di Valditara. “Diciamo che ci sono dei valori condivisi e altri sui quali dovremo confrontarci, ecco", ha detto laconicamente. 

La nascita della "Fondazione Giulia Cecchettin ETS" è stata sancita il 29 ottobre scorso a Padova con la firma dell’atto costitutivo da parte dei fondatori: il padre di Giulia, Gino Cecchettin, la sorella Elena e il fratello Davide.

“Giulia era una giovane donna piena di vita, speranza e amore - le parole di Gino Cecchettin -. Il suo tragico destino non può essere vanificato. Fondazione Giulia si propone di mantenere viva la sua memoria e di diffondere il suo messaggio. La violenza di genere è un nemico insidioso e spesso invisibile che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Con Fondazione Giulia ci impegniamo a portare questa violenza alla luce, a sensibilizzare l`opinione pubblica e a fornire sostegno a coloro che ne sono vittime".

L’opposizione insorge

Le parole di Valditara hanno suscitato una dura condanna da parte di diversi esponenti dell’opposizione, che hanno definito inaccettabile e imbarazzante l’intervento del ministro. “Parole indecenti – tuona Marco Meloni, senatore Pd – Strumentalizzare una tragedia - anzi l'assassinio di una ragazza per mano di un uomo che la riteneva 'sua' - per i propri fini ideologici, supera la soglia di ogni decenza. Oggi Valditara ha detto parole indegne di un ministro, per giunta dell'Istruzione. Mi vergogno come uomo e come rappresentante delle istituzioni".

"Ancora una volta il ministro Valditara fa affermazioni irresponsabili e prive di fondamento. E' gravissimo attribuire l'incremento della violenza sulle donne all'immigrazione illegale e fare propaganda sulla pelle dei migranti. Tanto più nel suo ruolo di Ministro dell'Istruzione e del Merito. La violenza di genere non ha passaporto, ma radici profonde nella cultura patriarcale, anche italiana, nella mancanza di educazione al rispetto e nell'assenza di politiche efficaci per prevenire e contrastare questi crimini", afferma Aurora Floridia, senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra

"Un intervento imbarazzante, quello del ministro Valditara. In perfetto stile mansplaining il ministro si è permesso di fare una lezioncina dimostrando di ignorare totalmente la complessità del fenomeno della violenza maschile sulle donne e negando la matrice patriarcale. Per non parlare di quanto sia stato grave non citare mai né Giulia Cecchettin, il cui cadavere veniva ritrovato proprio un anno fa, né l'impegno contro il patriarcato del padre Gino che ha condotto alla nascita della fondazione", dichiara in una nota Laura Boldrini, deputata Pd e Coordinatrice dell'Intergruppo della Camera per le donne, i diritti e le pari opportunità. "Giulia Cecchettin che, per altro, è stata uccisa da un italianissimo "bravo ragazzo". E invece, proprio oggi, Valditara sceglie di strumentalizzare un tema così importante per alimentare la propaganda anti-immigrati di questa ultra destra. Sono gli uomini che uccidono le donne ed è una questione culturale, non di colore della pelle", conclude. 

Anche la deputata Pd Michela Di Biase ha definito “inaccettabili” le parole del ministro. “Sono offensive le sue esternazioni razziste contro gli immigrati, individuati come responsabili degli aumenti dei reati sessuali. Purtroppo conosciamo bene le ragioni alla base della violenza degli uomini contro le donne e siamo purtroppo consapevoli del ritardo di questo Governo nell'avviare un piano nazionale per l'educazione alla sessualità e all'affettività. C'è poco da aggiungere, Valditara è inadeguato al ruolo che ricopre".