Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Valanga in val di Rhemes: indagato l’istruttore di guide alpine. Sfuggì alla tragedia che uccise tre allievi

Matteo Giglio è indagato dalla Procura di Aosta per omicidio colposo plurimo. La slavina uccise anche l’ex azzurro Lorenzo Holzknecht

Valanghe in val di Rhemes

Valanghe in val di Rhemes

Aosta, 14 novembre 2024 - Matteo Giglio, l'istruttore valdostano unico sopravvissuto della valanga che ha travolto e ucciso i suoi tre allievi in val di Rhemes, è stato indagato dalla Procura di Aosta. Nella tragedia del 13 aprile 2023, in zona del colle della Tsanteleina, persero la vita il campione di sci alpino Lorenzo Holzknecht, 38 anni, il valdostano Sandro Dublanc, 44 anni, di Hôn, maestro di sci di Champorcher, e il finanziere Elia Meta, romagnolo di 37 anni, in servizio nella caserma di Entreves, tutti allievi di un corso di secondo livello per guide alpine.

Giglio, 49 anni, fu il solo sopravvissuto alla tragedia e unico testimone, riuscì a scendere a valle e a dare l’allarme. La slavina si era staccata intorno alle 14 dal costone di una montagna, tra la Pointe de Goletta e il colle Tsanteleinaz, in zona Tsanteleina, sorprendendo il gruppo impegnato in un fuoripista a circa 3000 metri.

La Procura di Aosta, indirizzata verso l'archiviazione, l'aveva revocata nel settembre 2023 dopo la presentazione di una memoria da una parte offesa e in seguito ha chiesto una perizia con incidente probatorio. Quindi la decisione di indagare la guida la alpina per omicidio colposo plurimo.

A dare impulso alle indagini era sta una perizia di tipo scialpinistico e informatico, anche sulle tracce satellitari registrate dai dispositivi delle persone coinvolte. E da quanto mostrato dai dati della relazione, il pm Giovanni Roteglia ha ipotizzato nei confronti di Giglio due profili di colpa: il mancato utilizzo di zaini con sistema airbag e una modalità di discesa nel canalone, da dove si era staccata la valanga, che avrebbe potuto essere più prudente, potenzialmente diminuendo il numero di vittime.

Il procuratore in particolare la discesa ha sottolineato come fosse stata scaglionata e a 'tappe' lungo il canalone, senza attendere che ciascuno finisse di percorrerlo prima di far partire il successivo scialpinista, come invece secondo la procura doveva avvenire.

Matteo Giglio aveva raccontato che la valanga si era staccata al passaggio di Dublanc su un accumulo di neve ventata, che invece lo stesso istruttore, prima, e gli altri due allievi, poi, avevano evitato passando con gli sci nella parte centrale del canalone. In assenza di riscontri nivologici utili e di tracce satellitari dai dispositivi, gli inquirenti avevano ritenuto non smentito da altri elementi il racconto di Giglio. A detta del perito del gip non si può invece determinare l'esatta causa del distacco. Dopo la richiesta di archiviazione al gip, telefoni e orologi erano stati restituiti alle famiglie. Una volta accesi, si sono sincronizzati con il cloud, facendo emergere le registrazioni delle tracce, che il consulente della procura non aveva avuto a disposizione analizzando le 'copie conformi' e non direttamente i dispositivi. Di qui la revoca della richiesta di archiviazione e l'istanza di incidente probatorio.