Roma, 15 agosto 2024 – A meno di 24 ore dalla dichiarazione dell'Oms dello stato di emergenza sanitaria mondiale per l'epidemia di mpox, noto come vaiolo delle scimmie, l'Agenzia svedese per la sanità pubblica annuncia di aver registrato il primo caso fuori dall'Africa della variante più pericolosa di vaiolo delle scimmie. "Ad una persona è stato diagnosticato a Stoccolma il morbo causato dalla variante Clade 1. È il primo caso causato dal clade 1 ad essere diagnosticato al di fuori del continente africano”, afferma l'agenzia in un comunicato. Il contagio sarebbe avvenuto durante un soggiorno in una zona dell'Africa in cui è attualmente in corso un'importante epidemia di mpox clade 1.
"Situazione seria ma nessun allarme”
"Crediamo che la Svezia sia ben preparata per diagnosticare, isolare e trattare le persone affette da mumpox in modo sicuro ed efficace", ha sottolineato l'Agenzia di sanità pubblica in un comunicato. "Il fatto che una persona venga curata per il morbo nel paese non implica rischi per il resto della popolazione". Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ritiene attualmente che questo rischio sia molto basso. "Credo che la situazione sia seria, ma non c'è motivo di allarmarsi: il rischio di infezione è basso. Siamo ben preparati e i servizi sanitari dispongono di buone procedure in materia. È una malattia conosciuta. Ci sono vaccini e abbiamo vaccini in magazzino". Lo ha sottolineato il ministro della salute svedese, Jakob Forssmed, dopo l'annuncio del primo caso della variante Clade 1 nel Paese e in Europa. Lo riporta l'agenzia svedese Tt.
Varianti clade 1 e clade 1b: come cambia il virus
L'attuale epidemia, iniziata nella Repubblica Democratica del Congo ha le sue specificità, innanzitutto un virus più contagioso e più pericoloso. È causato dal clade 1 e da una variante ancora più pericolosa, il clade 1b. Il suo tasso di mortalità è stimato al 3,6%. Il clade 1b mostra eruzioni cutanee su tutto il corpo, mentre i ceppi precedenti erano caratterizzati da eruzioni cutanee localizzate e lesioni sulla bocca, sul viso o sui genitali.
In totale, secondo i dati diffusi, da gennaio 2022 sono stati registrati in 16 paesi africani 38.465 casi di vaiolo, precedentemente noto come vaiolo delle scimmie, per 1.456 decessi, compreso un aumento del 160% nel numero di casi nel 2024 rispetto all'anno precedente, secondo l'agenzia sanitaria dell'Unione africana.
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Bassetti: “Non è più problema del Congo”
"Ora con il caso in Svezia di questa situazione ne parleremo. Senza fare allarmismo ma facendo una seria preparazione al problema" anticipa il direttore del reparto di malattie infettive del San Martino di Genova Matteo Bassetti. “I test ci sono, gli stessi già utilizzati nel 2022 quando è arrivata la malattia. Cambia il target ma siamo attrezzati. L'abbiamo già conosciuto, oggi le manifestazioni cliniche sono differenti, la malattia è più grave e più virulenta – avverte l’infettivologo – e per questo bisogna essere attenti e fare diagnosi precoci. Ora faremo tutti molta più attenzione con questa variante Clade1 è cambiata l'epidemiologia del vaiolo delle scimmie. Prima era riferita a persone più a rischio ora rigurda target molto piu ampi. Si allarga lo spettro di questa malattia ad altri soggetti. Bisogna sensibilizzare tutti in tutto il mondo. Non si tratta più di un problema della Repubblica popolare del Congo. Bisogna evitare subito la diffusione globale”