Roma, 30 gennaio 2024 - Vaiolo delle scimmie (Mpox): dopo gli ultimi casi segnalati in Toscana – a Firenze in particolare -, si aggiorna la statistica.
A metà gennaio in Europa erano stati registrati 138 episodi di infezione (report Oms-European Centre for Disease Prevention and Control). A guidare la classifica la Spagna (68), seguita da Germania (21) e Italia (allora 17). Segno, chiariscono gli esperti della sanità, di un’epidemia che non si è ancora spenta. Abbiamo chiesto a Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive al San Martino di Genova, che cosa dobbiamo sapere su questa malattia.
Vaiolo delle scimmie: perché si chiama così
“Intanto oggi il nome usato è Mpox, Monkeypox – ricorda il professore -. Come suggerisce la definizione, la malattia si chiama così perché il virus colpiva tipicamente le scimmie”. Venne scoperto nei primati in un laboratorio danese, era il 1958.
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Quando è iniziata l’epidemia?
Spiega Bassetti: “Parliamo di una malattia relativamente giovane, i primi casi di questa epidemia risalgono al 2022. I paesi più colpiti nel mondo sono sostanzialmente 10, dall’Usa al Brasile alla Spagna. L’Italia per fortuna non è tra questi. A Genova in due anni abbiamo visto 100 casi”.
A questo link dell’Iss tutte le info
Come si trasmette il vaiolo delle scimmie?
"Nella quasi totalità dei casi – chiarisce il professore – l’Mpox è una malattia sessualmente trasmissibile. Ci sono stati casi impegnativi e anche mortali. Colpisce persone che possono avere già altri problemi, ad esempio Hiv positivi. L’Mpox è altamente contagiosa e invalidante, per le lesioni che provoca”.
Come si cura il vaiolo delle scimmie?
Il vaiolo delle scimmie si previene “con la vaccinazione delle persone a rischio. In Italia questo lavoro è stato fatto in modo serio, a riflettori spenti, con una comunicazione scritta, indirizzata alle persone a rischio. Che si sono vaccinate moltissimo negli ambulatori di malattie infettive e nelle Asl”.
Vaiolo delle scimmie, c’è un allarme?
"L’Mpox – risponde l’esperto – oggi è sicuramente un problema che esiste e che va tenuto in considerazione. Per questo abbiamo un vaccino, attraverso il quale si previene il contagio e quindi la diffusione”.
Malattie infettive: c’è l’attenzione giusta?
Professor Bassetti, lasciando il Vaiolo delle scimmie e parlando di malattie infettive in generale. C’è l’attenzione giusta da parte della politica? Oggi si celebra la Giornata mondiale delle cosiddette ‘malattie infettive tropicali neglette’ (NTDs). Dalla leishmaniosi alla scabbia, dalla Dengue alla Chikungunya: non così banali. “I viaggi di merci e persone, i cambiamenti climatici fanno sì che queste malattie siano presenti sul nostro territorio – ricorda Bassetti -. Putroppo però la politica non ha interesse a parlare di malattie infettive. C’è troppa paura. Solo chi sa fare un’adeguata programmazione decennale o almeno ventennale può dire di essere un buon politico della salute. Per fortuna il nostro ministro è un medico. Sono certo che lavorerà anche su questo”.