Giovedì 26 Settembre 2024

Vago di Lavagno (Verona), morte cerebrale per il 15enne. Assenso del padre all’espianto degli organi

Il ragazzo, secondo l’ipotesi della procura, è stato ucciso dalla madre che poi si è suicidata. "Sospese tutte le terapie e i supporti per le funzioni vitali”, spiega una nota dell’ospedale Borgo Trento di Verona. Le indagini dei carabinieri sul movente di una tragedia familiare che appare inspiegabile

Vago di Lavagno (Verona), 23 settembre 2024 – Morte cerebrale oggi per il 15enne ferito da un colpo di pistola alla testa nel dramma familiare che si è consumato venerdì pomeriggio a Vago di Lavagno (Verona). Secondo la ricostruzione dei carabinieri coordinati dalla procura, il 15enne è stato colpito alla testa da un colpo di pistola sparato dalla madre Alessandra Spiazzi, 58 anni, che poi si è suicidata. Il marito della donna, secondo quanto accertato al momento, si trovava invece in un’altra stanza della casa.

Vago di Lavagno: morte cerebrale per il 15enne
Vago di Lavagno (Verona): morte cerebrale per il 15enne

In serata si sono concluse le sei ore di osservazione previste dalla norma e la seconda riunione della specifica Commissione ospedaliera ha confermato il verdetto. L’ospedale nel corso della giornata ha diramato due note diverse. 

La tragedia di Vago di Lavagno in breve

Il primo comunicato dell’ospedale

Nel primo comunicato, oggi in mattinata, l’ospedale informava che s’era riunita nella tarda mattinata alla commissione ospedaliera per l’accertamento della morte cerebrale e che era partita la procedura prevista per legge con la prima riunione della Commissione, sottolineando che “tutta la procedura è eseguita in stretto contatto con l’autorità giudiziaria che sta conducendo le indagini”. Poi la tragica conferma

Il secondo comunicato dell’ospedale

"Sospese tutte le terapie e dei supporti per le funzioni vitali”, spiega la seconda nota dell’ospedale Borgo Trento di Verona, diramata in giornata.

Il padre del ragazzo ha espresso la volontà di donare gli organi del figlio ed è quindi stata data l’autorizzazione all’espianto.

Le indagini sulla tragedia

Omicidio-suicidio: nel momento in cui scriviamo, è questo lo scenario per spiegare la tragedia di Vago di Lavagno. I carabinieri, coordinati dalla procura di Verona, stanno raccogliendo gli elementi tecnico-scientifici. Analisi che naturalmente riguarderanno anche la pistola usata da Alessandra Spiazzi. L’arma era appartenuta al padre, defunto. Sgomento in paese. Tutti ripetono: Alessandra adorava suo figlio. Ma allora perché?