Roma, 15 settembre 2020 - Vaccino anti-Covid, dopo lo stop-and-go di AstraZeneca occhi puntati su Pfizer. Sono otto nel mondo le sperimentazioni in dirittura d’arrivo, cioè con test su volontari in fase clinica. Chi taglierà il traguardo per primo? La soluzione Oxford, è cronaca di questi giorni, ha registrato un effetto indesiderato, ma c’è un’alternativa che viene alla ribalta. Ne parliamo con Valentina Marino, direttore medico di Pfizer.
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Dottoressa, la Commissione Ue il 9 settembre scorso ha prenotato milioni di dosi del vaccino Pfizer, scommettendo nel successo dell’impresa. A che punto siamo con la preparazione?
"Stiamo effettuando sperimentazioni su trentamila persone a livello globale tra Stati Uniti, Argentina, Brasile e Germania. Al momento non si registrano eventi avversi severi. Dagli studi di fasi I-II sono emersi buoni risultati. Ora siamo in fase III, vengono vaccinati soggetti di età compresa tra 18 e 85 anni. Sarebbe imprudente prevedere l’esito finale dei test, i risultati sono attesi per la fine di ottobre, quindi a breve".
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Come riuscite a ottenere la protezione immunitaria nei confronti di un virus così contagioso?
"Questo vaccino, che non ha ancora un nome ma una sigla identificativa (BNT-162), veicola un Rna messaggero all’interno delle cellule, inducendole a produrre l’antigene, in questo caso la proteina spike, determinando così la sintesi di anticorpi neutralizzanti verso il Sars-Cov-2".
Come verranno smistati i lotti?
"Come altri farmaci biologici, queste molecole devono essere conservate a -80 gradi centigradi, quindi occorre mantenere la catena del freddo fino al momento della somministrazione".
Una volta avuta la certezza che il vaccino è efficace e sicuro, quali saranno i tempi tecnici per farlo arrivare a chi ne ha più bisogno?
"Se gli sviluppi saranno favorevoli, possiamo attenderci entro fine anno la distribuzione di un primo quantitativo di cento milioni di dosi, per arrivare a un miliardo e 300 milioni in tempi successivi, nel mondo. In Europa sono in corso contatti tra Pfizer, Biontech e la Ue per decidere le modalità, quindi anche il prezzo. L’Europa ha stipulato una opzione di acquisto pari a 200 milioni di dosi da distribuire nei paesi membri, con una ulteriore opzione per arrivare a 300 milioni di dosi complessive".
Come avverrà, in pratica, la vaccinazione negli ambulatori?
"Nella nostra sperimentazione viene utilizzato un vaccino in due dosi da 30 microgrammi, somministrato a distanza di tre settimane una dall’altra. Naturalmente, saranno le autorità regolatorie a decidere se questo vaccino ha raggiunto un livello di efficacia e sicurezza definitivo, valido, in modo da poterlo diffondere su larga scala".
Nei giorni terribili dell’epidemia avete promosso il servizio gratuito di consegna a domicilio dei farmaci salvavita. Siete in campo per la prevenzione della meningite e della polmonite. Che cosa ha insegnato il Covid?
"Che la collaborazione tra industrie farmaceutiche, governi ed enti regolatori è cruciale. La salute è un bene prezioso, da perseguire tutti insieme, mediante uno sforzo collettivo".