Giovedì 21 Novembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Cronaca

Vaccino, anche il siero di Oxford verso l'ok. Per l'Italia in ritardo sarebbe la salvezza

Ce ne spettano 40 milioni di dosi. Ok dell’Ema forse a metà gennaio. Le fiale possono essere conservate in un normale frigo. L’ad di AstraZeneca: "Risolti tutti i problemi, il nostro composto è efficace come quello delle altre case farmaceutiche"

Covid, i numeri della pandemia in Italia nel mese di dicembre

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Il vaccino Pfizer è una realtà, quello di Moderna potrebbe essere autorizzato in Unione Europea il 6 o al massimo il 12 gennaio, ma la buona notizia è che anche il vaccino AstraZeneca – assolutamente chiave nella strategia vaccinale europea – avrebbe superato le difficoltà registrate a dicembre e potrebbe essere autorizzato dall’Ema, l’agenzia europea dei farmaci, a metà gennaio. Il Sunday Telegraph ha scritto che il vaccino di AstraZeneca "potrebbe essere autorizzato in Gran Bretagna già giovedì 31 dicembre ed essere somministrato dal 4 gennaio prossimo", anche se un portavoce del governo britannico non si è impegnato formalmente e ha detto che "bisogna dare tempo alla Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency perché faccia il suo lavoro". In ogni caso parrebbe una questione di giorni. Nei paesi dell’Unione Europea il vaccino dovrebbe essere approvato attorno a metà del prossimo mese.

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Martedì 8 gennaio dovrebbe infatti essere annunciata la data nella quale il Chms (il Comitato per i prodotti medicinali per l’uso nell’uomo) di Ema esaminerà il materiale già sottoposto da AstraZeneca al Chms per la rolling review (la revisione continua e progressiva dei dati) gli scorsi 15 e 17 dicembre e prenderà la sua decisione. "Una data realistica – dice una fonte Ema – potrebbe essere tra il 14 e il 20 gennaio".

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AstraZeneca, che sta attualmente producendo grandi quantità del vaccino, ha fatto sapere che una volta che arriverà l’ok di Ema e la successiva autorizzazione alla commercializzazione dell’Unione Europea è pronta a iniziare spedire il vaccino in un giorno. Da notare che il vaccino AstraZeneca – un vaccino di tipo tradizionale – non pone problemi di refrigerazione (basta un normale frigorifero) e ha un costo basso (nella fornitura Ue vale circa 2,8 euro a dose). Per l’Italia (ma anche per l’Europa, che ha firmato i contratti) il vaccino di AstraZenecaOxfordIrbm è cruciale perché il piano strategico vaccinale del ministero della Sanità ne prevede nel nostro Paese 16 milioni e 155 mila nel primo trimestre del 2021 e ben 24 milioni e 225 mila nel secondo trimestre, per un totale di oltre 40 milioni di dosi. Per il vaccino Pfizer sono invece previste 26 milioni e 900 mila dosi delle quali 8,7 milioni nel primo trimestre, 8 milioni nel secondo e 10 milioni nel terzo trimestre. Ancora meno le dosi di Moderna, 10 milioni e 768 mila in totale, che cono previste per 1 milione e 346 mila nel primo trimestre, per 4,7 milioni nel secondo e 4,7 nel terzo. È evidente che senza il vaccino Astra Zeneca nei tempi previsti i tempi saltano.

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Cruciale – ma dal secondo trimestre – sarà anche il vaccino Janssen (gruppo Johnson & Johnson) acquisitato dall’Italia in ben 53 milioni di dosi (spalmate tra il secondo e il quarto trimestre 2021) che il 2 dicembre ha chiesto ad Ema l’ok alla commercializzazione: se tutto va bene una risposta è attesa a fine gennaioinizio febbraio.

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Ad AstraZeneca si fa grande professione di fiducia. Il vaccino sviluppato "è efficace al 95%", come quelli già approvati di Pfizer e Moderna, "ed è in grado di eliminare al 100% i sintomi gravi che portano ai ricoveri per Covid-19" ha detto al Sunday Times Pascal Soriot, ad di AstraZeneca: "Crediamo di aver trovato la formula vincente per ottenere un’efficacia che, dopo due dosi, è pari a quella degli altri vaccini". "Il nostro vaccino contro Covid-19 – ha aggiunto Soriot – dovrebbe essere efficace anche contro ceppi mutati del Sars-CoV-2, come quelli isolati in Gran Bretagna e Sudafrica, ma non possiamo esserne sicuri, quindi condurremo dei test".