Giovedì 21 Novembre 2024
ALESSANDRO MALPELO
Cronaca

Vaccini a confronto. Dolori, febbre, affanno: come affrontare gli effetti collaterali

Sistema immunitario più efficiente tra gli under 65. Possono incidere età, differenza di genere e disturbi della coagulazione del sangue

Vaccinazioni anti Covid in Italia(Foto archivio)

Vaccinazioni anti Covid in Italia(Foto archivio)

L’età, le differenze di genere tra maschio e femmina, una precedente storia di disturbi della coagulazione del sangue, sono tutti fattori sotto esame nei rarissimi casi di trombosi venosa segnalati dopo la vaccinazione con AstraZeneca. "Le nostre conclusioni - ha spiegato Emer Cooke, direttrice dell’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali – confermano che i benefici nella prevenzione del Covid-19 superano di gran lunga i rischi di effetti collaterali". Bene le rassicurazioni delle autorità sanitarie europee, ma ogni volta che una terapia viene ritirata a scopo cautelativo c’è gente che va nel panico.

Cosa dice il bugiardino

Tutti i farmaci registrati, vaccini compresi, sono accompagnati da un foglietto illustrativo chiamato scherzosamente bugiardino, termine che vorrebbe insinuare una scarsa attendibilità delle istruzioni. Le avvertenze invece sono chiare, raccolte in un lunghissimo elenco a tutela dei consumatori. Tanti sintomi sono presenti, più o meno, in tutti i vaccini. Uno studio clinico ha riferito che il 92% dei vaccinati con Moderna ha mostrato dolore o gonfiore sul braccio interessato dall’iniezione, era dell’84% per quanto riguarda Pfizer, del 63% nel caso di AstraZeneca e del 49% nel vaccino Janssen.

Affaticamento e mal di testa

Altri effetti collaterali molto frequenti sono affaticamento, mal di testa e dolori articolari o muscolari. Per esempio, dagli studi clinici su Moderna e Pfizer è emerso che il 65% dei partecipanti ha riferito stanchezza, mentre per il vaccino di Johnson & Johnson la percentuale è stata di circa il 38% e per Astrazeneca del 53% circa. Ma sono numeri ballerini. Come dice Stefano Vella, docente di salute globale all’Università Cattolica di Roma, sarebbe come mettere sullo stesso piano mele e pere, non si possono fare confronti perché i numeri derivano da studi impostati con criteri diversi.

Giovani e anziani

Dato che il loro sistema immunitario è più efficiente, i giovani possono sviluppare più effetti collaterali dopo aver ricevuto il vaccino rispetto agli anziani. Con la prima dose di Moderna, infatti, le percentuali sono state del 57% per gli under 65 anni rispetto al 48% degli over 65. Dopo la seconda dose, quasi l’82% delle persone nel gruppo più giovane ha sviluppato effetti collaterali, rispetto a quasi 72% degli anziani.

Per Pfizer, inoltre, circa il 47% delle persone di età compresa tra 18 e 55 anni ha riferito stanchezza dopo la prima dose, mentre per i partecipanti più avanti con l’età la percentuale è stata del 34%. Dopo la seconda dose, le percentuali sono salite rispettivamente al 59% e al 51%. Per il vaccino di Johnson&Johnson, circa il 62% delle persone di età compresa tra 18 e 59 anni ha sviluppato effetti collaterali, rispetto al 45% delle persone di 60 anni d’età.

Donne e uomini

Secondo gli statunitensi Centers for Disease Control and Prevention, che hanno analizzato le reazioni 14 milioni di dosi del vaccino Pfizer e Moderna da dicembre a gennaio, circa il 79% dei casi di effetti collaterali era stato segnalato da donne (sebbene solo il 61% delle dosi fosse somministrato al sesso femminile). Probabilmente le donne tendono ad avere più effetti collaterali per i livelli di estrogeni, ormoni che stimolano il sistema immunitario.

Come cautelarsi

L’agenzia europea ha avvertito comunque che le persone, dopo la vaccinazione, dovrebbero essere consapevoli della remota possibilità che si verifichino effetti avversi, per quanto rari, e nel caso occorre rivolgersi immediatamente a un medico in caso di sintomi come dolore al petto, mal di testa, affaticamento respiratorio, dolori alle gambe. Anche il vaccino anti-Covid di Johnson&Johnson, può causare, come tutti i vaccini, febbre, stanchezza, spossatezza. Secondo i dati resi noti dal trial vaccinale della J&J, si sono visti 15 episodi di trombo-embolia nel gruppo dei vaccinati, oltre 21mila persone, e 10 casi nel gruppo del placebo, sullo stesso numero di persone. Visti i piccoli numeri, la differenza è statisticamente irrilevante. I vantaggi invece sono noti a tutti.