Roma, 30 dicembre 2023 – Sale ancora il numero di casi di sindromi simil-influenzali in Italia. Con un milione e 13mila casi stimati, quasi 5,7 milioni dall’inizio della sorveglianza 2023-2024, nella settimana dal 18 al 24 dicembre – rileva il rapporto epidemiologico settimanale RespiVirNet dell’Istituto superiore di Sanità – la curva epidemica delle sindromi simil-influenzali mostra un valore dell’incidenza mai raggiunto nelle stagioni precedenti: 17,2 casi per mille assistiti.
Contagi record, quali le cause?
"Ritorno alla vita normale, compresenza di Covid, virus influenzale H1N1 molto diffusivo, freddo intenso e prolungato nelle scorse settimane. Questi – spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano – i fattori che hanno innescato quest’anno la tempesta perfetta".
Abbiamo raggiunto il picco?
"Presumibilmente, nella settimana di Capodanno, con le feste che facilitano la diffusione del virus, – sottolinea Pregliasco – il numero di casi salirà ancora".
Quali sono i virus più diffusi?
Tra i virus influenzali, quelli di tipo A – stando all’ultimo Rapporto Virologico RespiVirNet – risultano prevalenti (98,5%) rispetto ai virus di tipo B e appartengono per la maggior parte al sottotipo H1N1pdm09. La percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale dei campioni analizzati risulta pari al 29,4%. All’incremento dell’incidenza delle Ili contribuiscono prevalentemente i virus influenzali, SARS-CoV-2, RSV (virus respiratorio sinciziale) e Rhinovirus.
Quali le categorie più colpite?
Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 47,11 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 20,68 nella fascia 15-64 anni a 16,63 e dai 65 anni in su a 9,54 casi per mille assistiti. "Il virus H1N1 – afferma Pregliasco – è nuovo ma non troppo. Gli adulti in qualche modo lo hanno già subìto, i bimbi invece no. Per i bambini è più pericoloso il secondo virus in classifica, l’Rsv, che nei più piccoli, fino a 6-8 anni, causa le bronchioliti mentre nell’adulto determina forme simili all’influenza".
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Quali sono i sintomi?
"La vera influenza – evidenzia il virologo – si fa sentire in modo pesante: inizio brusco della febbre oltre i 38, almeno un sintomo generale (come astenia, stanchezza) e, contemporaneamente, almeno un sintomo respiratorio. Le altre forme simil-influenzali sono, invece, a graduazione inferiore".
Come distinguerla dal Covid?
"In qualche caso, il Covid presenta gli stessi sintomi dell’influenza. Per gli anziani, che con il Covid corrono il rischio di finire in terapia intensiva, è, quindi, fondamentale fare il tampone affinché, – avverte Pregliasco – in caso di positività, il medico di fiducia possa prescrivere loro il farmaco antivirale Paxlovid".
Quale terapia?
"Per un adulto sano in caso di influenza, Covid o altri virus – spiega il virologo – l’approccio è lo stesso: automedicazione responsabile usando farmaci sintomatici".
E’ tardi per vaccinarsi?
Secondo Pregliasco "è utile farlo anche adesso" e si può fare anche se si sospetta di aver già preso l’influenza. "La presenza del virus, ancora in fase di crescita, – spiega – si farà sentire per un altro mese e il vaccino raggiunge l’efficacia massima in una decina di giorni".
“Long flu”, di cosa si tratta?
"Una forma di influenza che si prolunga per circa 3 settimane, dopo la fase acuta. Si tratta – spiega il virologo – di una fase di convalescenza, di stanchezza, esaurimento delle risposte immunitarie in cui il soggetto è a rischio di contrarre infezioni batteriche o altri virus".