Roma, 20 febbraio 2017 - Alla fine si è dimesso Francesco Spano. Il direttore dell'Unar (Ufficio antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio) ha lasciato il suo incarico dopo il video andato in onda ieri sera a Le Iene. Nel servizio di Filippo Roma si accusa l'ente - che opera nell'ambito del Dipartimento per la Pari Opportunità - di aver finanziato un'associazione gay a cui fanno capo circoli nei quali si praticherebbe prostituzione maschile. Sempre secondo quanto ricostruito dalla trasmissione di Italia Uno, il direttore dell'Ufficio sarebbe socio della stessa associazione e dunque in palese conflitto di interesse.
Dopo i ripetuti attacchi arrivati da Centrodestra e M5s, nel pomeriggio Spano è stato convocato dal sottosegretario di Palazzo Chigi Maria Elena Boschi. In serata è la stessa Presidenza del Consiglio a comunicare le dimissioni, che "vogliono essere un segno di rispetto al ruolo e al lavoro che ha svolto e continua a svolgere l'Unar contro ogni forma di discriminazione". Nella stessa nota il governo precisa che comunque i fondi pubblici cui si fa riferimento nel servizio delle Iene non sono stati ancora erogati. "Per quanto non si ravvisino violazioni della procedura prevista e d'accordo con il dott. Spano", Palazzo Chigi "disporrà la sospensione in autotutela del Bando di assegnazione oggetto dell`inchiesta giornalistica per effettuare le ulteriori opportune verifiche".
Palazzo Chigi: i fondi non sono stati ancora erogati
A chiedere a gran voce le dimissioni di Spano e la chiusura dell'Ufficio sono stati, per tutta la giornata di oggi, numerosi parlamentari di un arco che va dal centrodestra alla Lega Nord ai grillini. La presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, è stata tra i primi stamani ad annunciare la presentazione di un'interrogazione urgente al Governo. Stessa mossa dei deputati griillini in Commissione Affari sociali.
Meloni: chiudere l'Unar oggi
Il senatore Carlo Giovanardi questa mattina chiedeva che il premier Paolo Gentiloni o il sottosegretario Maria Elena Boschi "si presentino in Aula a spiegare come sia possibile che la Presidenza del Consiglio tramite l'Unar finanzi circoli dove si pratica la prostituzione e ogni tipo di aberrazioni sessuali, come ha dimostrato nei particolari il servizio delle Iene". Richieste di chiarimenti da parte del Governo sono state avanzate anche da Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega in Senato. "L'Unar è una vergogna da abolire" è insorto il senatore di Forza Italia Lucio Malan, e gli ha fatto eco Gaetano Quagliarello di Idea che parla di "ente inutile, costoso e dannoso".
Sulla vicenda si muove anche il Codacons con un esposto presentato questa mattina alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Roma.
ARCIGAY: MACCHINA DEL FANGO - Per Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay, il servizio de 'Le Iene' "ha innescato una macchina del fango ignobile, subito cavalcata dagli omofobi di professione, dentro e fuori il Parlamento". In quest'ottica "il passo indietro del direttore serve a ristabilire la serenità necessaria a far proseguire il lavoro importante di Unar".