Giovedì 6 Febbraio 2025
REDAZIONE CRONACA

Rovagnati: una saga di provincia arrivata alla terza generazione. Con il mito Gran Biscotto

L’azienda brianzola diventata colosso internazionale nacque nel 1952 come produttrice di burro e formaggi. Poi l’intuizione di Paolo, che all’epoca consegnava i prodotti in bicicletta, di investire nel settore dei salumi

Biassono (Monza), 6 febbraio 2025 – È il 1952: la Seconda Guerra mondiale è da poco alle spalle e Angelo Ferruccio Rovagnati, a Biassono in Brianza, inizia a produrre burro e formaggi da vendere all’ingrosso. In sella alla sua bicicletta è il giovanissimo figlio Paolo a fare le consegne, a parlare con i clienti e ad avere l’intuizione: nel caseario la concorrenza in Lombardia è agguerrita, invece c’è un settore, quello dei salumi, dove la piccola azienda può arrivare a dire la sua.

Mike Bongiorno con Paolo Rovagnati (1941-2008), figlio del fondatore Ferruccio
Mike Bongiorno con Paolo Rovagnati (1941-2008), figlio del fondatore Ferruccio

Non con il prosciutto crudo, da sempre dominio degli emiliani, ma reinventando il prosciutto cotto, considerato fino a quel momento un prodotto di qualità inferiore.

L’intuizione

Paolo Rovagnati è convinto che, studiando e sperimentando nuovi metodi di produzione, sia possibile arrivare a un prodotto di eccellenza. La sua intuizione ha portato, nei decenni a seguire, alla nascita di un’azienda leader in Italia e nel mondo nel settore dei salumi, un impero che fattura oltre 300 milioni di euro l’anno e dà lavoro a oltre 1.200 persone in più di 20 Paesi.

L'elicottero caduto nel Parmense è precipitato all'interno della proprietà del castello di Castelguelfo, maniero medievale che appartiene alla famiglia Rovagnati
L'elicottero caduto nel Parmense è precipitato all'interno della proprietà del castello di Castelguelfo, maniero medievale che appartiene alla famiglia Rovagnati

È il 1968 quando Paolo, morto a soli 64 anni nel 2008, assume la guida dell’azienda e inizia la sua rivoluzione. L’impresa familiare cresce e diventa negli anni ‘70 di livello nazionale. Negli anni ‘80 mette a punto "il prosciutto cotto perfetto" e gli dà un nome: Gran Biscotto, con un marchio a fuoco sulla cotenna come fino ad allora faceva solo il Consorzio di Parma.

Approfondisci:

Rovagnati come la Star: il tragico destino degli eredi. Cieli fatali per un altro rampollo dell’imprenditoria brianzola

Rovagnati come la Star: il tragico destino degli eredi. Cieli fatali per un altro rampollo dell’imprenditoria brianzola

L’alleanza con Mike

Gli anni Ottanta sono anche il decennio in cui Rovagnati continua la sua crescita producendo oltre 20 tipi diversi di prosciutti cotti. Poi l’idea, all’inizio degli anni Novanta, di promuovere il prodotto in televisione, e le promozioni di Mike Bongiorno diventano immediatamente un pezzo di storia televisiva, oltre che commerciale. Queste innovazioni comportarono un ampliamento della struttura produttiva e impianti sempre più all’avanguardia.

Ferruccio Rovagnati, Claudia Limonta Rovagnati, Lorenzo Rovagnati
Ferruccio Rovagnati, Claudia Limonta Rovagnati, Lorenzo Rovagnati

La terza generazione

Dal 2010 sotto la guida degli eredi – Ferruccio e Lorenzo, morto nell’incidente di ieri – l’azienda si fa internazionale, comincia a esportare in molti Paesi europei ed extra europei come Francia, Belgio, Germania, Irlanda e Stati Uniti d’America e supporta la crescita con acquisizioni di marchi in difficoltà quali Berkel e Omas Spa (entrambi i marchi leader delle affettatrici professionali), Del Ben di Maniago (storica coltelleria) e Pineider (antica azienda tipografica artigianale italiana), ristrutturandoli e ridando loro vita.

Il 2020 è l’anno dell’espansione, con l’apertura del primo stabilimento produttivo all’estero, a Vineland in New Jersey.